I lunghi coltelli

07 Ottobre 2013:

E così, secondo Enrico Letta, un Enrico Letta particolarmente compiaciuto, la “partita” e la “stagione politica” di Berlusconi è finita e questa fine l’avrebbe decretata il parlamento. Beh, aggiungerei anche una magistratura particolarmente interessata a chiudere partite e stagioni di chi, nel bene e nel male, direi molto ne male, tanto per sgombrare il capo, è stato il capo della opposizione e alternativamente il capo della maggioranza del nostro travagliato Paese. Aveva cominciato un giudice diventato molto popolare durante quella congiura chiamata “Mani Pulite” che ha demolito sia la Democrazia Cristiana che il Partito Socialista lasciando indenne e libero di diventare Partito Democratico il fatiscente Partito Comunista Italiano liberando così la sua sete di affarismo. Bene questo giudice, che ora è un ex politico, aveva inviato a Berlusconi, allora ex Presidente del Consiglio, una Informazione di Garanzia, tramite Ufficiali della Guardia di Finanza in divisa consegnatagli platealmente mentre stava presiedendo un summit, a Napoli, proprio sul contrasto alla criminalità. Da allora in poi, decine di processi, intercettazioni a valanga fino al noto epilogo, il colpo di coda di un Berlusconi che non intendeva arrendersi e il calcio dell’asino dei suoi sodali che hanno evidentemente, e con ragione, paura di ritrovarsi fuori dal parlamento e di doversi arrendere all’idea di dover andare a lavorare, magari in tram o in bicicletta.

Però diciamolo, il Cavaliere ne ha fatte di cotte e di crude. A parte la sua propensione per gli spettacolini osé e per ragazze troppo giovani per lui, restando solo nel politico, ha, per esempio oggettivamente impedito la crescita politica di persone valide all’interno del suo Partito preferendo gli yes men, cioè quelli che ora gli si sono rivoltati contro. Ha poi disilluso l’elettorato con roboanti promesse non mantenute, ha omesso le necessarie riforme per svincolare l’Italia dal settarismo di certa magistratura, da illogiche e disoneste leggi elettorali. Non ha limitato le spese dello Stato, grave colpa per un imprenditore e potrei continuare ma poi diventerei noioso perfino per me stesso.

La colpa peggiore, però, a mio avviso è stata quella di attorniarsi da personaggio talmente grotteschi da ben meritare il nomignolo di “nani e ballerine” affibbiato al suo entourage già da parecchi anni. Personaggi che screditano lui e tutta la politica italiana.

Beh, detto questo, cosa resta di questa “stagione politica” che Letta ha dichiarato chiusa? Cosa resta del Berlusconi politico e del Berlusconi imprenditore. Resta tanto. Resta un personaggio molto italiano, istrionico, vanaglorioso, furbo. Un uomo che ha saluto creare ricchezza e mantenerla, con mezzi anche piuttosto discutibili. Un uomo che da lavoro e benessere a migliaia di italiani, che ha rivoluzionato il mondo della televisione e che si è opposto con forza all’orrore del partito unico che il deserto creato dalla magistratura intorno al Partito Comunista ed alla sua evo-degenerazione Partito Democratico aveva creato. Attenzione, cari lettori, io voglio bene agli amici del PD, mi piacciono le loro utopie, la loro puzzetta sotto il naso e quei sorrisini di circostanza. Niente, assolutamente niente contro di loro. E’ che mi piace la democrazia e in democrazia non si può stare da soli in un polpettone dove tutti, per interessi propri, si danno ragione uno con l’altro. Per questo non mi piace questo governo che non ha fatto altro che tassare e tartassare come quello precedente ma in maniera perfino più subdola. E per questo rimpiango Berlusconi, chissà, forse poi diremo che si stava meglio quando si stava peggio.

Andrea Marrone

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