TORINO, PRESENTAZIONE DEL LIBRO “FUGA DA KABUL” DEL GENERALE GIORGIO BATTISTI E GERMANA ZUFFANTI

Fonte: Redazione

Organizzata dal “Centro Pannunzio” nello splendido Palazzo “Cisterna”, sede della Città Metropolitana di Torino, alla presenza dell’assessore regionale Maurizio MARRONE, ieri 30 marzo si è tenuta la presentazione del libro “Fuga da Kabul” scritto dal Generale di Corpo d’Armata Giorgio BATTISTI e dalla dottoressa Germana ZUFFANTI. A presentare e moderare l’incontro in modo professionale il “nostro” Alberto ALPOZZI, giornalista e fotoreporter, e il presidente del “centro Pannunzio” Pier Franco QUAGLIENI.

Ha aperto l’incontro l’assessore MARRONE evidenziando come (forse) ci potrebbe essere un legame tra la fuga precipitosa e poco onorevole da Kabul delle forze N.A.T.O. e l’attacco russo all’Ucraina di questi giorni: entrambi gli avvenimenti denunciano un declino dell’Occidente.

Il Generale Battisti -già comandante della Brigata Alpina Taurinense nel 2002- che conosce molto bene l’Afghanistan perché comandante del contingente italiano della missione ISAF nel 2002 e Deputy Chief of Staff Support presso la sede del Comando ISAF in Kabul nel 2007- ha spiegato le motivazioni del nostro impegno in quel Paese a seguito degli attentati dell’11 settembre 2001. Nessuno degli autori degli attentati era afgano, ma in Afghanistan erano stati organizzati e diretti e per questo bisognava colpire e rendere inoffensivi i talebani che avevano ridotto il loro paese alla pura sopravvivenza, non riuscendo a creare nessun rapporto con altri paesi. L’Afghanistan era  logorato da una guerra iniziata dalla metà degli anni 70. Con la missione a totale comando e amministrazione statunitense “Enduring Freedom” prima e con la missione ISAF (International Security Assistance Force) a cui parteciparono 51 paesi dopo, si è cercato di rendere stabile l’Afghanistan.

Il generale Battisti ha poi analizzato gli errori che sono stati compiuti nei 20 anni di missione: la poca determinazione da parte della comunità internazionale a combattere la corruzione dilagante nel paese e la opaca gestione degli ingenti aiuti economici che arrivano; la scarsa volontà nel contrastare  la produzione, la commercializzazione e l’esportazione della droga; l’imperdonabile annuncio del presidente Obama (premio Nobel per la pace!) nel 2010 dell’invio di 30.000 uomini in Afghanistan e successivo ritiro nel 2012 con termine delle ostilità nel 2014. Ai talebani non è rimasto che attendere quindi la fine del 2014 per acquistare vigore e forza.

La dottoressa Zuffanti –funzionario presso l’Università degli Studi di Torino e giornalista- ha invece esaminato la nascita di nuove potenze militari ed economiche come la Cina, Russia, India e Turchia situate tutte nell’area orientale del globo: la storia quindi dell’Occidente si definisce in Oriente. Ha inoltre evidenziato come le guerre attuali non siano tra stati, ma è in atto uno scontro tra civiltà.

Il generale Battisti ha rilevato che la democrazia  è un bene difficilmente esportabile e che non esistono i soldati di pace: esistono i soldati.

Emanuele LAINA

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