Il Primo Maggio tra feste e rimpianti

01 maggio 2013: h.1030

Festeggiare la Festa del Lavoro, e dei Lavoratori, nell’Italia di oggi ha un sapere amarognolo, la situazione la sappiamo tutti, 38% di disoccupazione giovanile e nemmeno chi è giovane non è se la sta cavando meglio. Si, certo, la congiuntura economica, si certo i mercati internazionali, si certo la speculazione e la crisi e la borsa che va giù e tutto quello che volete ma, se proprio dobbiamo dirla tutta, qui da noi, nell’ex Bel Paese, mentre chi avrebbe dovuto governarci con la proverbiale cura del buon padre di famiglia invece ha fatto investimenti all’estero, si è comprato diamanti e yacht, ha pasteggiato a champagne e aragoste e, in momenti di frivola noia, magari si comprava un SUV in previsione di una nevicata su Roma. E quindi, cari lettori di Stella d’Italia News, qui da noi qualcuno da additare come responsabile ce l’abbiamo. Non una o due persone, intendiamoci, tutta una classe politica che, quando non era apertamente criminale, o era collusa o era incapace.

Ora però devo osservare che il “giovane”, si fa per dire, dinasta Letta, sembra animato di ottime intenzioni e il suo discorso è stato ampiamente condivisibile anche se, appena il giorno dopo, cominciano i distinguo e le retromarce perché un conto sono le ottime intenzioni e l’altro sono le possibilità di realizzarle e su quel versante i dubbi sono molti.

Ma via, bando alle tenebrose prospettive, pensiamo invece al Primo Maggio che vorrei dedicare ai disoccupati, giovani e no. Ma non solo a loro, a chi il risultato di politiche energetiche idiote ha messo in condizione di non poter più pagare la bolletta della luce e del gas, a quelli che lo sperpero e le ruberie nel Sistema Sanitario Nazionale hanno messo in condizione di non potersi permettere le spese mediche, ai nipotini dell’incompetecnica Fornero, i famosi Esodati che sono stati gettati sul lastrico da una riforma scellerata compiuta da chi non ha neppure saputo quantificare i numeri delle sue vittime. A tutti loro dedico un affettuoso saluto e un augurio di potercela, con l’atavica italica arte di arrangiarsi, cavare.

Poi in questo Primo Maggio come non ricordare i Carabinieri feriti a Roma e la fermezza d’animo di una giovanissima ragazza che ha rinunciato al proprio impiego per poter accudire al padre ferito e ricordiamo anche quei tanti militari feriti o ammalatisi nello svolgimento di missioni di pace o di addestramenti in Patria. Di loro non si parla mai ma ci sono, e sono tanti. Ricordiamoci anche di tutti quelli che in questo momento sono sparsi in territori ostili non per loro volontà ma perché inviati dall’Italia in missioni di pace e di solidarietà, abbracciamoli idealmente perché è grazie al loro sacrificio che la piaga del terrorismo verrà sgominata.

E buon Primo Maggio anche alle Forze dell’Ordine che sulle strade e nelle città ogni giorno garantiscono la nostra sicurezza e incolumità. Grazie

Buon Primo maggio ai nostri Fucilieri di Marina prigionieri in uno stato dove non esiste il diritto e vige solo l’arbitrio, dove le prove contro di loro sono state tutte falsificate, dove il loro arresto e la loro detenzione sono palesemente illegali e ingiusti. Un paese a cui un governo già decaduto da suo mandato, un governo non eletto da nessuno li ha venduti vergognosamente. Buon Primo Maggio a Salvatore Latorre e Salvatore Girone, uomini che fanno onore al nostro Paese disonorato da chi li ha traditi.

Buuon Primo Maggio a tutti, verrebbe da dire, meno che ai nostri politici che, a ben guardare, non paiono proprio annoverarsi  nella classe dei lavoratori.

Andrea Marrone

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