L’Italia sola contro l’India

18 Marzo 2013:

Ecco fatto, uno stato emergente e che si affaccia a una nuova prosperità, malamente distribuita tra l’altro, aggredisce ancora l’Italia proprio come fece il Brasile negando l’estradizione al pluriomicida Battisti.

Solo l’Iran di Khomeini aveva avuto il barbaro coraggio di prendere in ostaggio dei diplomatici e ora l’India, un paese corrotto e noncurante dei diritti umani più elementari osa perfino togliere l’immunità diplomatica al nostro ambasciatore.

Certo, i tentennamenti e le decisioni superficiali e sbagliate della nostra diplomazia e del governo tecnico hanno creato una situazione incresciosa, ci siamo infilati in un guazzabuglio senza apparente via d’uscita e, alla fine, la soluzione geniale dei tecnici è stata quella di rinnegare la propria parola facendo fare all’Italia e agli italiani la solita figura da maramaldi.

Ora gli indiani, gente che presa singolarmente può anche essere la migliore del mondo ma che ha un governo, una magistratura e una polizia spregevoli, si erge a nazione offesa e attua le ritorsioni più prepotenti e incivili violando l’immunità diplomatica e facendo dicharazioni infamanti nei confronti del nostro Paese.

E l’Unione Europa, quella UE che abbiamo tanto a cuore e alla quale versiamo molti più soldi di quanti ne prendiamo? Ah, l’EU, per bocca della sua portavoce, la signora Ashton, se ne lava le mani e dichiara che la controversia è tra l’Italia e l’India e che l’UE non si sente coinvolta.

Bene, questa Europa che ha rifiutato di rivendicare la sua identità cristiana per paura di offendere qualche ricco islamico, quell’ Europa delle banche le cui banche centrali vanno all’assalto speculativo delle economie di altri paese membri, vedi quello che ha fatto la Germania con l’Italia, quell’Europa che ci ha praticamente imposto un governo tecnico che ha azzerato la nostra già traballante economia in nome della salvaguardia dell’euro, quella Unione Europa ci molla come tizzoni ardenti. Perché? Prima di tutto perché abbiamo scelto una risoluzione tardiva e anche vigliacca del problema dei nostri militari rapiti dal governo indiano e poi perché l’Italia, all’Europa, serve solo come una vacca da spremere e, all’occorrenza, da ridicolizzare come quando, con grande gioia e plauso della sinistra italiana, Sarkozy e la Merkel si sono permessi di sbeffeggiare non tanto il facile bersaglio Berlusconi ma il Governo e la Nazione italiana.

Che fare ora? Lo ripeto, è il momento di smetterla di belare o di cercare di fare i piacioni a tutti i costi, è il momento di mostrare al mondo intero che l’Italia è in grado di farsi rispettare dando un giro di vite drastico alla presenza indiana sul nostro territorio, nella nostra economia e alla presenza, oramai indesiderata e molesta, delle loro rappresentanze diplomatiche in Italia.

Andrea Marrone

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