Il nuovo attacco della speculazione internazionale

05 febbraio 2013:

Il nuovo attacco della speculazione internazionale ha un tempismo troppo preciso per non dare adito a pensare che sia stato orchestrato per influire sulle prossime elezioni favorendo certi candidati che riscuotono un fin troppo caldo supporto da parte della banda di usurai che manovra le finanze internazionali in spregio al benessere dei popoli.

Però bisogna anche ammettere che il capitalismo nostrano, fatto di poche famiglie oligarchiche e di una massa informe di speculatori arruffoni, evasori e corruttori, non da nessuna idea di affidabilità a chi volesse investire nel nostro Paese. Il crollo morale del sistema bancario italiano è sotto gli occhi di tutti. una Banca centrale che sapeva tutto dal 2009 e non ha ritenuto di intervenire, la terza banca italiana che trucca i conti e gioca da dilettante nel pericoloso mondo della speculazione internazionale, un governo che, come un Robin Hood alla rovescia, prende ai poveri per dare ai ricchi, cioè quelle stesse banche, per ripianare le inevitabili perdite dei loro comportamenti dissennati.

Non si può quindi prendersela sempre e comunque con gli gnomi della finanza internazionale, gente comunque spregevole e pericolosa, ma è necessario rendersi conto che un certo sistema che ha preso piede in Italia, il sistema degli amici degli amici e dei favori incrociati, sistema molto simile a quello della mafia, va debellato come va debellata la mafia.

Un ottimo sistema di contrasto alle varie mafie e camorre è quello del sequestro dei beni, sequestro che è rimasto poco efficace fino a quando associazioni ammirevoli come “Libera” hanno cominciato a prendersi carico di quei beni e, tra mille difficoltà, renderli produttivi sottraendoli definitivamente alle speranza di recupero da parte di soggetti mafiosi.

Sarebbe quindi molto auspicabile che lo Stato, uno Stato etico e giusto, incamerasse i beni di chi, con giacca e cravatta, truffa le persone oneste con la vendita di titoli tossici, di chi distrugge aziende e poi se ne va con liquidazioni milionarie, di chi amministra non solo in maniera disonesta ma anche di chi amministra con imperizia aziende pubbliche e private distruggendo quei posti di lavoro di cui l’Italia ha bisogno oggi più che mai.

Non è solo la politica da rinnovare e la minaccia al benessere degli italiani non arriva solo dall’esterno, anche l’economia interna deve necessariamente essere rinnovata e moralizzata e, se non bastassero i privati, allora è lo Stato che dovrebbe assumersene l’incarico.

Andrea Marrone

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2 Commenti

    • Caro Antonio, la prima cosa possibile da fare è valutare con attenzione i programmi dei partiti che si presentano alle elezioni e poi dobbiamo renderci tutti conto che le opinioni vanno espresse, con forza. Il tuo commento pubblicato è già un passo, ogni opinione conta! Un caro saluto, Andrea Marrone/Stella d’Italia News

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