La giustizia puntuale

26 gennaio 2013:

Nonostante la desolante descrizione dello stato della giustizia in Italia, descrizione non fatta da persone qualunque ma dal Presidente della Corte d’Appello che a Milano ha parlato di centotrentamila processi estinti per decorrenza dei termini, in questi giorni invece sembra che la giustizia funzioni benissimo.

Formigoni è di nuovo indagato, il bubbone del Monte dei Paschi di Siena, che pare fosse a conoscenza di Bankitalia fin dal 2009, o perlomeno questo è quello che il Presidente Fazio ha dichiarato, è finalmente saltato fuori; a Napoli un pericoloso covo di adolescenti neonazisti che si sono macchiati di crimini odiosi come il leggersi a vicenda il “Mein Kampf” di Adolf Hitler, un testo di rara insulsaggine oltre che noiosissimo, è stato scoperto impedendo così ai brufolosi emuli delle SS di stuprare ragazzine ebree  o di punire i gioiellieri che osano indossare lo zuccotto ebraico, la kippah. Ma non è finita, un imprenditore accusa la segretaria di Alemanno di aver incassato una bustarella da seicentomila euro, qualche giorno fa era toccato ai barbari sognanti di essere svegliati bruscamente dal sonno perché le loro sedi a Torino e a Milano venivano perquisite in maniera tanto esibita che qualcuno ha dovuto spiegare che le perquisizioni non riguardavano la lega nord ma solo le segretarie amministrative di quelle sedi e, credo, siamo solo all’inizio.

Però la madre di Yara Gambirasio, una donna silenziosa e di enorme dignità, ha scritto al Presidente della Repubblica lamentando la scarsa collaborazione dei magistrati in una inchiesta che in due anni non ha portato a nulla e dove perfino una traduzione è stata fatta, smentita e rifatta più volte manco si trattasse di un quiz a premi. Quindi consoliamoci, nell’Italia dei processi-lumaca, delle indagini cominciate e mai finite, nel pantano di un sistema giudiziario da terzo mondo un lumicino di speranza c’è!

Basterebbe che il periodo elettorale venisse prolungato per tutto l’anno e la magistratura tornerebbe magicamente a livelli di efficienza asburgica, la corruzione stroncata, malfattori, corruttori, collusi, speculatori finirebbero tutti sotto inchiesta. Forse poi il processo durerebbe quei soliti dieci, quindici anni o andrebbe in prescrizione ma la gogna mediatica inchioderebbe i rei alla loro colpa più e meglio di una annacquata sentenza agli arresti domiciliari nelle loro ville con piscina.

Complimenti alla magistratura per il tempismo e l’efficienza, speriamo che questo tempismo e efficienza non finiscano con la fine del periodo elettorale quando le marachelle dei potenti in genere vengono chiusi in cassetti con l’apertura a orologeria.

Andrea Marrone

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