Il ritorno dell’Italia del Nyet

24 gennaio 2013: eh si, a volte ritornano, anzi, per dirla tutta in Italia certe cape dure tornano con imbarazzante frequenza. No Tav, no F35 e anche no Super Radar in Sicilia. Sulla Tav, vitale per rasferimenti e commerci è perfino inutile scrivere ancora: le infrastrutture sono vitali se non vogliamo che l’Italia diventi ancora di più un paese marginale e povero. C’è già bastata la sciagurata cira del SalvaItalia del governicchio di Monti dùe degli incompeTecnici.

F35: va bene, dagli USA ci dicono che sono vulnerabuli ai fulmini. Purtroppo credo di essere anch’io vulnerabile ai fulmini, Zeus è un Dio particolarmente potente, mi pare di ricordare. Scherzi a parte la cosa è sicuramente risolvibile ma i fulmini veramente pericolosi per gli F35 e per i diecimila occupati nelle sessanta aziende italiane che concorreranno alla loro costruzione sono quelli di Nicky Vendola, un nyet talmente potente da fare abbassare la cresta anche all’ondivago Bersani che oramai, per cercare di ottenere una improbabile vittoria totale, deve appoggiarsi a cani e porci e, in questo, non è dissimile dall’altro bel elemento, quel Berlusconi che ha arruolato Razzi e Scilipoti.

Ma ora anche Rosario Crocetta tuona contro la costruzione di un sistema radar statunitense che concorrà in maniera determinate alla difesa aerea dei nostri cieli. Quesi radar nelle pietrose campagne sicule sono un pugno in un occhio, proibiamo che vengano costruiti! Grazie al cielo gli americani di noi se ne fregano, e di Rosario in particolare, e stanno tranquillamente andando avanti con la costruzione dei basamenti su cui poggeranno le parabole dei radar.

Questi campioni del nulla, questi negatori di professione e pontificatori dell’assurdo non hanno nessun interesse per la sicurezza del paese, vivono in un mondo ideale dove gli aerei da combattimento sono una spesa inutile perché tutti dobbiamo volerci bene e nessuno mai si sognerebbe di venirci a bombardare, i radar non servono perché nessuno mai ci sparerebbe un missile contro e la Tav, no, quella poi mai, bastano i basti degli asini della Val di Susa o dei robusti muli per trasportare le merci di una Europa in cui vorremmo stare anche se, alla fine, forse non è che ci facciamo un grande affare.

Non sento quasi nessuno dire che le spese militari sono un sacrificio spiacevole, duro, ma necessario, o dire che le le nostre Forze Armate e le nostre Forze dell’Ordine hanno la necessità, visti anche i tagli negli organici, di avere in dotazione il miglior equipaggiamento possibile, i sistemi di difesa più efficienti. Le anime belle del nyet, avvolti nelle loro bandiere rosse o arcobaleniche sembrano vivere su un altro pianeta, un pianetardove l’Italia non è la parte meridionale e più esposta di un continente sotto continuo pericolo d’attacco da parte del fondamentalismo islamico, del terrorismo internazionale, di paesi canaglia come la Corea del Nord che sta sfidando ancora gli USA riprendendo un programma missilistico e nucleare che potrebbe anche essere ceduto a quei simpaticoni degli iraniani che potrebbero decidere una bella mattina di trasformare Tel Aviv in un parcheggio asfaltato scatenando una guerra a poche centinaia di chilometri dal più vicino amico d’Israele: noi.

Attenzione quindi a chi voteremo perché ci sono personaggi che per stupidità o per malizia remano contro il nostro Paese e ne minerebbero la capacità di difesa in maniera marcatissima, tenete d’occhio i programmi dei partiti e le dichiarazioni dei lader…ops, leader!

Andrea Marrone

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