Fare la cosa giusta

16 gennaio 2013: E’ di ieri la notizia che il gigante della Grande Distribuzione Organizzata statunitense, Wal-Mart, generalmente visto piuttosto male per via di una politica di bassi salari ai suoi dipendenti, ha deciso l’assunzione di centomila ex militari congedati dalle Forze Armate americane entro l’anno appena passato a patto che il loro sia un Honourable Discharge, cioè un congedo non a causa di comportamenti scorretti o non consoni all’uniforme che hanno indossato.

Wal.Mart impiegherà cinque anni per completare le centomila assunzioni e, secondo l’Amministratore Delegato dell’azienda William Simon questo progetto è: “L’idea migliore che potevamo adottare”. Le assunzioni partiranno dal prossimo 27 Maggio, il Memorial Day e cioè il giorno in cui negli Stati Uniti si commemorano i caduti di tutte le guerre.

La First Lady, Michelle Obama, nota per la sua attenzione nei confronti dei reduci ha auspicato che altre società americane seguano l’esempio di Wal-Mart commentando: “Siamo tutti convinti che nessuna delle persone che serve il nostro Paese debba lottare per un posto di lavoro una volta tornato a casa”. 

E noi cosa facciamo per i militari, siano essi Volontari in Ferma Prefissata di un anno o di quattro anni che vengono congedati per esubero o per altri motivi non imputabili a una cattiva condotta? Quasi niente. I pochi programmi di reinserimento che le FFAA riescono a organizzare non sono assolutamente adeguati al numero dei congedati e non garantiscono niente altro che la frequenza a corsi formativi senza garantire che, alla fine del corso, si sia un reale sbocco professionale.

Nessuna azienda italiana si è mai sognata di offrire dei posti di lavoro ai congedati e, qualora lo facessero, immagino che ci sarebbe una levata di scudi generalizzata negli ambienti delle anime belle contro il fatto di favorire gli ex militari.

Ovviamente il patriottismo negli USA non è considerato, come lo è in certi ambienti radical-chic nostrani, poco chic. Però sarebbe ora che si tornasse a parlare di Educazione Civica e non solo nelle scuole ma anche sui media che sono la principale fonte di informazione e di diffusione di modelli comportamentali. Gli ex militari hanno servito, con Onore e Sacrificio, il nostro Paese e, così facendo, ci hanno tutelato da aggressioni esterne e terrorismo. Grazie a loro possiamo prendere le metropolitane, viaggiare in aereo, andare al cinema con serenità.

Loro stanno su un invisibile muro a farci da sentinella e ci dicono: “Dormite tranquilli perché fino a quando io starò su questo muro da qui non passerà nessuna minaccia”.

Chiediamo allora se questi uomini e donne non meritano, come i loro colleghi americani, una corsia preferenziale per il rientro nella vita civile e chiediamoci chi, per incuria o per disprezzo verso di loro, impedisce che i nostri reduci e congedati possano avere un avvenire sereno.

Andrea Marron

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