In che mani ci siamo messi?

08 gennaio 2013: è di ieri la notizia che il baffuto e ridanciano “Chief Minister”, capo ministro dello stato canaglia del Kerala, un certo Oommen Chandy ha dichiarato che non c’è nulla di personale tra lui e i militari o tra lui e l’Italia e che farà, dice sempre lui, tutto il possibile per accelerare il processo. E qui, ovviamente, cade il presupposto della indipendenza della magistratura del Kerala, indubbiamente asservita al potere politico tanto da poter essere influenzata da Oommen (per cortesia i napoletani non facciano dello spirito aggiungendo il noto epiteto dopo Oommen e’…).

Tutto questo mentre gli incompetecnici che il governicchio di Monti, quello del “salvaItalia” ha messo al Ministero degli Esteri continuano a blaterare della grande amicizia tra il nostro Paese e l’India. Ma quale amicizia? Che amicizia è possibile con chi, con un vero atto di pirateria navale è salito con le armi a bordo di una nave italiana attirata in un porto indiano con l’inganno e ha rapito due militari in servizio e in uniforme, si è impossessato delle loro armi, proprietà dell’Italia, un atto che avviene solo in caso di guerra, ha palesemente e spudoratamente alterato, distrutto, fabbricato prove spostando perfino il luogo della presunta sparatoria per avvalorare delle accuse fantomatiche che nascondo il vero scopo di questa indegna farsa: l’avvalorare l’illegale allargamento delle acque territoriali e dei conseguenti diritti di pesca indiani per sconfinare nelle acque territoriali dello Shri Lanka.

Per fare questo bel gesto gli indiani hanno cercato di coinvolgere un cargo greco oltre alla nave italiana. I greci, da buoni levantini, sono stati più scaltri di noi e se ne sono andati mentre il capitano della Enrica Lexie, spinto con probabilità dall’armatore che ha interessi in India, ha obbedito causando un vulnus alla nostra dignità nazionale che questo governo, grazie al Cielo caduto e decaduto ma che ancora vivacchia e esterna, non ha ne’ voluto ne’ saputo sanare.

Non sono stati sbattuti pugni sul tavolo con l’Europa Unita a cui diamo più soldi di quelli che prendiamo e nonostante questo ci tratta da straccioni da bacchettare e sottoporre a tutela, con l’ONU per i quali evidentemente contiamo meno dello Shri Lanka o del Gabon. Non sono state messe in atto procedure diplomatiche come il richiamo degli ambasciatori, la limitazione dei visti da e per l’India, la riduzione dello staff diplomatico indiano in Italia, il congelamento dei beni indiani, il blocco delle importazioni provenienti dall’India e tutto quello che gli Stati Uniti, l’Inghilterra o la Francia avrebbe fatto per tutelare il proprio Onore e i propri funzionari.

Ma l’India e il Kerala non avrebbero mai sequestrato con le armi in pugno dei funzionari americani, inglesi o francesi. Hanno cercato di farlo con i greci e gli italiani e, visto che i greci sono stati più furbi, hanno preso gli italiani e li hanno tenuti per un annetto a marcire in una delle loro squallide città.

Ma ora non dobbiamo più preoccuparci, ci penserà Oommen a fare quello che non ha fatto Terzi, che dire? Siamo in buone mani.

Andrea Marrone

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati