Dalle Stelle alle Stalle

05 gennaio 2013:

Mario Monti, fino a qualche giorno fa acclamato salvatore dell’Italia, una acclamazione piuttosto autoindotta visto che Monti stesso aveva chiamato le sue belle gesta “Salva Italia” e poi “Cresci Italia” anche se questo fantomatico cresci Italia è stato palesemente una presa in giro neppure troppo spiritosa, come del resto sono le sue battute: neppure troppo spiritose.

Il personaggio, gelido e altezzoso, non mi è simpatico. Questo penso sia abbastanza chiaro. Le sue azioni di governo, portate avanti senza nessuna legittimazione democratica da una compagine di governo che nessuno ha votato, mi sono ancora meno simpatiche e questo non perché non apprezzi il rigore.

Se non apprezzassi rigore e sacrificio non dedicherei tanto tempo a chi, generosamente, ogni giorno con rigore si sacrifica per la nostra sicurezza. Non apprezzo le azioni montiane perché non le ritengo eque e neppure necessarie al benessere del Popolo italiano.

Ma, a parte questo, non posso non notare che Berlusconi in poche ore è passato dall’offrire la guida di quelli che lui chiama moderati a Monti a invece additarlo come il male supremo, una sorta di Saddam nostrano. E che dire di Bersani che fino a che Monti non è entrato, non certamente “salito”, in politica gli offriva spudoratamente la Presidenza della Repubblica, cosa peraltro non sua da offrire, e ora gli fa una guerra spietata e gli da dell’arrogante. Cosa che senza dubbio l’ex rettore della Bocconi è.

Ma parliamo di cose serie: il PD è virato decisamente in direzione della sua ala massimalista e utopistica. quella stessa ala che ha fatto cadere il governo di Prodi e che ci riporterebbe alla gestione allegra della cosa pubblica che ha ridotto lo Stato in miseria dopo aver distribuito a pioggia denaro che bisognava poi andare a elemosinare alla finanza internazionale.

Il PDL si è disgregato in seguito alle spinte centrifughe di chi non sopporta più l’istrionismo e il personalismo di Berlusconi, un uomo che ha avuto la possibilità di cambiare la politica italiana e che invece ha preferito fare il satrapo tra festini e esternazioni prive di contenuti.

E’ però ai corpi politici che si allontanano dal PDL che guardo con interesse. Gente che rispetta la Patria e il Popolo e che propone un rigore giusto e equo e se chiama a fare sacrifici sia pronta a affrontarli in prima persona. Se queste persone avranno modo e maniera di comunicare al Popolo italiano la loro proposta allora sono sicuro che, finalmente, un grande cambiamento nel rapporto malato tra Amministratori e Amministrati o Rappresentanti e Popolo possa instaurarsi. Un rapporto basato sulla fiducia e sulla stima e, prima di tutto, sulla consapevolezza che l’Italia deve, necessariamente, avere un Governo che questo grande paese merita e che da troppi anni non ha più.

Andrea Marrone

 

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati