La dignità degli italiani

03 Gennaio 2013: Era il 246 A.C. e un esercito romano guidato dal Console Marco Atilio Regolo era stato sconfitto alle porte di Cartagine. Lo storico Tito Livio racconta che il Console sconfitto fu inviato a Roma, con la promessa di ritornare a Cartagine, per chiedere che la guerra tra Roma stessa e Cartagine cessasse. Marco Atilio partì e, arrivato a Roma, sostenne in Senato che la guerra si sarebbe dovuta continuare a oltranza. Poi, secondo la promessa data, tornò a Cartagine.

Cartagine era un luogo dove i primogeniti venivano sacrificati al dio Moloch e arsi in tetri forni. Ancora oggi esistono i cimiteri degli immolati, chiamati tophet. Non era sicuramente un posto dove la dignità e la fermezza di Marco Atilio potessero venire apprezzati.

Secondo una fonte Marco Atilio venne crocifisso, secondo un’altra gli vennero tagliate le palpebre e poi esposto al sole. Per chiudere la faccenda dopo le sevizie la tradizione vuole che venisse chiuso in una botte con delle lame di pugnale incastrate tra le tavole e rivolte verso l’interno e poi fatto rotolare giù da una rupe.

Oggi, con tutta probabilità, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone onoreranno la loro promessa e torneranno in India. Un luogo dove la giustizia è inesistente, la polizia corrotta, la vita sociale ancora oggi gravata da barbarie inaudite.

L’Italia, il Paese che servono con orgoglio e dignità, non ha saputo difenderli e ora li restituisce a quel sistema corrotto e marcio che ha fabbricato con singolare imperizia le prove a loro carico. Li rimanda in un paese dove vige l’arbitrio e dove è prevista perfino la pena di morte per l’omicidio.

Latorre e Girone hanno dimostrato più volte di avere quella dignità che era degli antichi romani e che è un carattere proprio degli italiani. Questo governo e i suoi inetti rappresentanti hanno invece consentito che il nostro Paese sia stato insultato e sbeffeggiato.

Buon ritorno in quel fetido buco del terzo mondo, Salvatore e Massimiliano, voi ci rendete orgogliosi di essere italiani. Se fosse per me al vostro posto avrei inviato lo spocchioso Terzi di Sant’Agata o il ridanciano Staffan de Mistura a marcire nello stato canaglia del Kerala.

Andrea Marrone

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