Il belato dei somari

15 dicembre 2012:

Certo che lo so: sono le pecore che belano e i somari invece ragliano. Però se un somaro ha il coraggio di una pecora, o se una pecora ha la competenza di un somaro allora può capitare che il somaro, per eccesso di prudenza, anziché un vigoroso raglio preferisca profferire un sommesso belato:

” Il Governo italiano esprime forte delusione e profondo rammarico per il posticipo, a oltre tre mesi dalla conclusione del dibattimento, della sentenza della Corte Suprema indiana sui ricorsi presentati dall’Italiain difesa della giurisdizione nazionale e della immunità funzionale dei due fucilieri della Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da più di nove mesi”

Ma c’è di peggio: “L’Italia esprime tutta la sua vicinanza a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e confida che un grande Paese come l’India sappia assicurare la positiva e tempestiva soluzione di questo caso”

E il grande paese continua a sbeffeggiarci in una farsa senza fine molto simile a quella che ci ha imposto il Brasile che continua a dare ospitalità al terrorista e assassino Cesare Battisti rifiutandone l’estradizione perché, secondo loro, in Italia quel criminale non avrebbe un processo giusto.

Ma come ci siamo ridotti, viene da chiedersi? India e Brasile si prendono gioco di noi, la Germania ci impone un premier di suo gradimento, la finanza internazionale di cui fa parte quella Goldman Sachs che ha avuto, o ha tuttora, a libro paga sia Prodi che Monti, ci ricatta con l’arma dello spread. Una classe politica imbelle, tornacontista e ignorante ci ha portati veramente allo sfascio morale e materiale. Una classe politica fatta di Batman, di Minetti che si compra con i nostri soldi il libro “Mignottocrazia”, molto adatto, direi, del Trota, il rivoluzionario padano laureato in Albania che i nostri soldi li spende in videogiochi e di tanti altri che dopo aver gozzovigliato e rubato cadono uno dietro l’altro nella rete della Guardia di Finanza,  unico baluardo per cercare di contenere la tracimazione dello sterco.

Ma niente paura, quegli stessi personaggi si stanno riverniciando di nuovo e vanno in televisione a proclamare la loro onestà e rettitudine in vista delle elezione. I gruppi sparsi di litiganti, forse si potrebbero chiamare più precisamente bande, si ricompattano, girano nomi eccellenti, sempre gli stessi, per carità: L’inossidabile Bersani, espressione del vecchio che resiste, egemone dopo aver liquidato Renzi, un uomo che aveva fatto sperare in in cambiamento. D’Alema che intima a Monti di non scendere in politica e fa balenare la Presidenza della Repubblica come premio di consolazione. Berlusconi che prima appoggia, poi demolisce e poi nuovamente appoggia Monti. Monti che fa la verginella e sornione non rivela nulla alzando ogni ora che passa il valore delle sue azioni, cosa che gli è congeniale, peccato che il valore delle sue azioni non corrisponda agli interessi del nostro paese, forse però a quelli di qualche altro paese o di qualche altra organizzazione. E tutti gli altri? Ciarpame che l’Italia non merita, relitti del paese di Bengodi, di un’Italia da bere che è stata bevuta fino all’ultima goccia.

In fin dei conti non c’è da stupirsi se all’estero ci trattano come un paese da operetta e si permettono di ospitare i terroristi italiani e di trattenere ostaggi due Militari italiani catturati con l’inganno mentre servivano il nostro paese, un paese che non è evidentemente in grado di tutelarli.

E per mostrare il desiderio di cambiamento chi si fa avanti? Montezemolo, altra verginella pudica che ha aspettato per anni il momento di gettare il suo scarso carisma nell’agone politico e che rappresenta quel capitalismo familiare, quello del “Salotto Buono” di Mediobanca che è stata la palla al piede dell’imprenditoria italiana vittima di un sistema che favoriva le poche grandi industrie dei nomi altisonanti e snobbava tutti gli altri.

Non c’è voglia di nuovo in Italia, c’è l’assoluta necessità di nuovo, un nuovo non esclusivamente demagogico e antidemocratico di chi piccona tutto ma non costruisce nulla. Non è più tempo neppure per Destra e Sinistra, sostituite da partiti d’affari senza anima e senza coscienza civile. Sarebbe il tempo di un vero movimento democratico, attento al sociale, indipendente e orgogliosamente italiano che sappia traghettarci fuori da questa palude.

Andrea Marrone

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