un milione di evasori?

21 novembre 2012

Un milione di famiglie, secondo l’ineffabile direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, vive al di sopra di quanto la sua dichiarazione dei redditi consentirebbe. Era da parecchio che Befera non si pronunciava e quindi è con sollievo che constato che sia ancora ben saldo sulla sua scrivania di comando e di censura morale.

Credo abbia ragione, molte famiglie non potrebbero neppure sopravvivere con quello che dichiarano di guadagnare.

Non credo però che un milione di famiglie siano composte da evasori. Forse Befera non tiene conto che il popolo italiano che paga il suo stipendio che mi risulta essere piuttosto consistente, sta raschiando il fondo del barile attingendo ai risparmi e alle pensioni dei nonni.

Credo quindi che la differenza tra quanto si guadagna e quanto si spende sia indice non tanto di infedeltà fiscale ma di un progressivo e veloce impoverimento delle famiglie italiane.

Un impoverimento causato, tra l’altro, da stipendi altissimi a funzionari pubblici, tra cui Befera, da pensioni e liquidazioni non d’oro ma di diamante agli stessi funzionari e ai politici e a quanto lo Stato, e cioè noi, spendiamo per mantenere a aragoste e champagne una classe politica assolutamente inadatta a governarci visto che non riesce neppure a governare se stessa.

Prima di punire i già abbastanza tartassati italiani, di minacciarli di controlli capillari e ineludibili, di andare a pesare la pattumiera e le feci per stabilire quanto mangiamo e consumiamo il governo avrebbe dovuto, e non lo ha fatto, limitare severamente le spese fuori controllo di uno Stato che sta smantellando velocemente i suoi servizi al cittadino come Scuola e Sanità.

A chi si loda per aver salvato l’Italia bisognerebbe chiedere che Italia ha, secondo lui, salvato.

Per salvaguardare i privilegi dei politici e dei grandi manager pubblici e i bilanci delle banche oggi siamo tutti molto più poveri di prima. La disoccupazione è in aumento vertiginoso, si tengono gli anziani inchiodati al posto di lavoro e si nega la possibilità ai giovani di lavorare. L’Italia del 2012 è tornata a essere un posto da cui i giovani, la speranza del futuro, emigrano.

È veramente questo quello che vogliamo? Vogliamo che i nostri figli vadano a fare i camerieri in Belgio o in Germania mentre una casta sempre più autoreferenziale viva nel lusso? Vogliamo avere lo spread in ordine mentre la Sanità pubblica non è più in grado di curarci?

La ricetta delle tasse era veramente così indispensabile? Non lo so, so solo che qui di tasse si muore e che chi muore sono poi sempre gli stessi. In un paese dove la maggior parte degli abitanti poteva essere annoverato come appartenere alla classe media un anno di governicchio degli incompetecnici ha devastato al punto tale la classe media che si può tranquillamente dire che non esiste più e che la forbice ora si è divaricata enormemente tra poveri e ricchi. Un bel risultato, non c’è che dire.

Comunque tiriamo un respiro di sollievo, Befera c’è e per un milione di famiglie è finita la pacchia.

Andrea Marrone

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati