El Alamein, la Folgore non si arrende

23 ottobre 2012: Settantanni fa iniziava una delle più importanti battaglie della II Guerra Mondiale. El Alamein, insieme a Stalingrado, hanno rappresentato una svolta nel conflitto. Soverchiate da un nemico superiore per numero e armamenti la Divisione Paracadutisti Folgore ha tenuto il campo con accanimento difendendosi fino all’ultima cartuccia. Il nemico è stato costretto a spostare i suoi attacchi in un altro punto del fronte perché quel pugno di paracadutisti italiani, armati di bottiglie molotov e pugnali, rappresentarono per loro un ostacolo insormontabile. In quell’episodio il carattere caparbio, fiero e guerriero degli italiani è venuto allo scoperto ed è ancora lì a indicarci la strada per il rinnovamento nazionale, per la riscossa dal baratro in cui la cattiva politica ci ha gettati.

Ma, da paracadutista, vorrei che i miei fratelli d’arma superassero, in qualche maniera, El Alamein, momento di cui essere orgogliosi. La Folgore, impegnata in difficili e pericolose missioni all’estero ha più volte mostrato la tempra dei paracadutisti di oggi e ha pagato con un alto prezzo di sangue la sua dedizione alla Patria.

Nel ricordare il settantesimo della Battaglia di El Alamein, il 27 ottobre allo stadio di Pisa, ricordiamo anche la Somalia, il Libano, l’Afghanistan. Ricordiamo con commosso orgoglio i nostri caduti nelle missioni all’estero e l’eroismo di chi, come la Medaglia d’oro Gianfranco Paglia, si è ripetutamente esposto al tiro dei cecchini nemici per portare in salvo i suoi camerati.

Il mito della Folgore è nato a El Alamein ma non si è concluso tra le sabbie del deserto egiziano: continua ogni giorno nei duri addestramenti, nell’impegno serio e cocciuto per dare il meglio di se stessi, nell’amore per la Patria. Non fermiamoci alle commemorazioni di quella epica battaglia ma celebriamo il lavoro quotidiano dei nostri fratelli d’arma, anche quello che non si vede, quello che veramente conta.

Quel grido Folgore che terrorizzò gli inglesi risuona ancora dovunque la Patria chiami i paracadutisti d’italia!

Andrea Marrone

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