La lezione di un Eroe

08 ottobre 2012:

il sei ottobre ho avuto il piacere e l’onore di essere relatore a un convegno sulla figura della Medaglia d’Oro al Valor Militare Emilio Bianchi che in questi giorni compie cento anni ed è l’unico superstite dei sei operatori di Mezzi d’Assalto della Regia Marina che, dopo aver forzato il porto di Alessandria d’Egitto, affondarono due corazzate inglesi e una petroliera nel dicembre del 1941.

A distanza di tanto tempo e, nella assoluta diversità di circostanze tra il dicembre del 1941 e l’ottobre del 2012 mi sono chiesto: che valore ha, per noi italiani d’oggi l’esempio di Emilio Bianchi? La risposta a questa domanda è, fondamentalmente, il motivo stesso per commemorare lui e la sua storica impresa.

Gli operatori dei Mezzi d’Assalto della Regia Marina cominciarono ad addestrarsi negli anni Trenta nell’ambito della segretissima I Flottiglia MAs che, nel 1940, cambiò denominazione e divenne la X Flottiglia MAS che operò fino all’8 settembre del 1943. Questi uomini, all’insaputa dei loro stessi familiari, si forgiarono in anni di durissimo lavoro addestrativo e lo fecero senza che nessuno lo potesse sapere, senza vantarsene e senza ottenere riconoscimenti pubblici o benefici economici.

Lavorarono duramente e il loro eroismo non fu prodotto da un atto impulsivo in risposta a una situazione di emergenza ma se lo costruirono a prezzo di sacrifici e rinunce. E questa è la cifra del loro valore.

Nella società odierna dove l’egoismo e il tornacontismo vorrebbe prevalere Emilio Bianchi e gli altri eroi ci additano un percorso di sacrificio e solidarietà come l’unico modo per raggiungere uno scopo. Scopo che è non tanto il guadagno quanto l’intima e personale soddisfazione dell’aver ottenuto i risultati che ci si erano prefissi e che, nel loro caso, la Patria richiedeva.

Questi Valori sono inestimabili per rifondare una società che sembra aver perso i suoi riferimenti e per mostrare ai giovani dei modelli finalmente positivi, modelli che ci indicano come solo attraverso il lavoro e i sacrifici si costruisce il proprio  futuro.

Andrea Marrone

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