Basta con i danni di guerra, abbiamo pagato abbastanza

26 settembre 2012: Le regioni a statuto autonomo risalgono al dopoguerra quando bisognava preservare l’integrità nazionale a prezzo di concessioni e sacrifici. DI queste regioni la Sicilia ha la maglia nera degli sprechi ma neppure Val D’Aosta e Trentino Alto Adige scherzano. Forse non sono sciuponi come i siciliani ma certamente ricevono dallo Stato molto di più di quanto danno. Le regioni a statuto ordinario invece sono semplicemente delle fabbriche di benefici e stipendi per una casta non solo politica ma anche burocratica di cui l’Italia non ha bisogno.

Si è tanto parlato, e poco fatto, sulla necessità di abolire le regioni e, dopo il disgustoso scandalo della regione Lazio e le successive inchieste estese alle altre regioni direi che l’occasione sarebbe propizia per eliminare delle fonti di spesa allucinanti nel momento in cui uno stato sciupone chiede i danni ai pensionati.

Aboliamole, queste benedette regioni, sia quelle autonome che quelle ordinarie. aboliamo tutto quello che è inutile e tagliamo i viveri a chi è andato avanti anni a mangiare aragoste e a bere champagne con i soldi dello Stato che, tanto per essere chiari, sono i nostri.

Lo so che non è facile. i milioni di italiani che affollano gli uffici inutili di province, regioni e compagnia bella cosa faranno? Beh, con molto cinismo i nostri ministri tecnici hanno affermato che non ha senso tenere in piedi aziende che producono solo debiti. Parlavano dell’Alcoa. Ma se ha senso gettare sul lastrico gli operai dell’Alcoa, e io credo che non abbia senso e che non vada fatto, perché ha senso mantenere una pletora di burocrati che non serve a nulla?

E perché è necessario alla vita democratica finanziare i festini in maschera e le cene luculliane dei politici locali, regionali e nazionali?

Se questo governicchio tecnico avesse un minimo senso dello Stato sarebbe dovuto intervenire, prima di mettere in ginocchio il Popolo italiano, sugli sprechi abnormi e vergognosi dei politici, altro che fare la voce grossa con gli esodati e mentire sulle cifre delle persone gettate sul lastrico.

Invece di intervenire con urgenza su queste faccende indegne di un paese democratico e civile il ministro Profumo ha attaccato l’insegnamento religioso cattolico nelle scuole. Va bene che noi italiani stiamo diventando una minoranza ma che si debba rinunciare alla nostra religione per non offendere la fin troppo suscettibile sensibilità degli islamici mi sembra veramente assurdo, ridicolo e perfino pericoloso.

Andrea Marrone

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