La tolleranza e il rispetto

21 settembre 2012: Anche oggi tante belle notizie, l’economia va a rotoli ma Mario Monti promette un 2013 di crescita, la Regione Lazio, all’insaputa della Polverini che la guida, permette ai politici regionali una vita da veri nababbi mentre l’INPS chiede ai pensionati di restituire le quattordicesime e la FIAT, dopo aver munto lo Stato, e cioè noi, per anni, ora fa la boccuccia storta e vorrebbe chiudere la baracca Italia per godersi i guadagni che vengono dall’Asia e dalle Americhe. Tanta roba. Però parlare della siderale lontananza del mondo non solo della politica ma anche della finanza e della imprenditoria da quello del Popolo italiano è non solo frustrante ma anche inutile. Tutta questa gente, nessuno escluso, va mandata via. Troppo radicale? Ma si, forse sono troppo radicale ma quando uno diventa obeso a furia di champagne, aragoste e tartufo pagati con i miei soldi un poco mi radicalizzo, specialmente poi se va in televisione a dire che quello che faceva era tutto regolare.

Ma l’argomento di oggi, quello di cui vorrei parlare, è l’iper suscettibilità degli islamici nei nostri confronti. I governanti musulmani si guardano bene dal dire ai loro governati che in Occidente non c’è la censura e che uno può dire e fare quello che gli pare, specialmente in materia religiosa. VI ricordate quel bellissimo musical di tanti anni fa: Jesus Christ Superstar? Bello vero? Però se ci pensate bene conteneva un forte messaggio blasfemo, perlomeno verso la nostra sensibilità cristiana. E il “Codice da Vinci”? Quell’ipertrofico polpettone sopravvalutato di Dan Brown? Blasfemo pure lui. La Chiesa condanna sottovoce e poi passa oltre e così deve essere. Nei paesi arabi invece se qualche fesso disegna vignette, scrive libri o fa dei film satirici sull’Islam si prende il fucile e la spada e lo si va a ammazzare. Ma non solo lui, tutta la sua nazione, tutti i Cristiani, tutto l’Occidente.

L’atteggiamento della Turchia e dell’Egitto è particolarmente preoccupante. Tutte e due i paesi sono governati da islamisti che, sfruttando il sistema democratico, a mio avviso non particolarmente adatto a quelle nazioni in questo momento storico, sono arrivati al potere. Il premier turco ha invocato un nuovo reato: l’islamofobia ovvero l’odio per i musulmani e il leader egiziano, un uomo dall’aspetto e dai discorsi ambigui, ha dichiarato che va bene tutto ma che il profeta è una linea rossa che nessuno deve attraversare.

Qui bisognerebbe che qualcuno dicesse chiaramente ai musulmani che sarebbe ora di crescere, non si può rimanere bambini, per giunta molto capricciosi, per sempre. E’ giusto essere rispettosi delle religioni, che diamine, però non è che se uno fa della satira deve essere necessariamente ucciso. Oltretutto non c’è solo la loro religione, ci sono i buddisti e nessuno pensa a un reato di Buddafobia, nelle vaste aree islamiche i Cristiani sono attivamente perseguitati in molti luoghi ma non esiste un reato di Cristianofobia e così via per altre religioni.

Se ne stiano calmi, i musulmani, come calmi siamo noi quando veniamo offesi nel nostro sentimento religioso e civile dai loro costumi contrari alla nostra sensibilità. quando sgozzano ritualmente gli animali, perseguitano chi non è musulmano, discriminano e umiliano le donne e poi basta se no finisce che mi mandano sotto casa i talebani per bruciarmi vivo.

Andrea Marrone

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