Il vagito del padano

30 luglio 2012: L’Umberto ha colpito ancora. Non deve essersi reso conto che farsi pagare le laure false dei figli e le sue canottiere padane lo ha screditato in maniera assoluta o, forse, se ne è accorto e cerca ancora una volta di fare il furbo per non pagare pegno.

A uno dei suoi rivoluzionari che tengono famiglia che ha esortato i seguaci degli elmi con le corna a padanizzare l’Italia il conducator padano ha risposto che: «Non dobbiamo padanizzare l’Italia dobbiamo mandarla a fanculo». E questo soprattutto perchè, secondo l’ex ministro delle riforme, «non è possibile pensare che Roma possa cambiare: Roma vuole solo il nostro portafoglio».

Belle e eleganti parole. Peccato che sia stata la lega a abusare del portafoglio dell’Italia usando per le spese personali di “The Family” i rimborsi che sarebbero dovuti essere impiegati per le attività di partito. Cero che quando il partito si identifica con la dinastia del suo fondatore allora, nelle teste dagli elmi cornuti, tutto è lecito.

E quindi, continua il vagito bossiano: «il punto di non ritorno è già passato, non possiamo restare in Italia: c’è solo una strada, la secessione».

Peccato che i furbi che sputano nel piatto dove mangiano, piatto alimentato dalle fatiche di tutti gli italiani, anche dai famigerati “farabutti” romani o dagli spregevoli terroni, non si sappiano decidere a trasferirsi in altro e più ameno luogo dove poter sfoggiare spadoni di legno e corna di plastica, sempre che non ci pensino le padane consorti a rifilargliene di vere, che ben se lo meriterebbero.

Andrea Marrone

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