L’uomo da abbattere

21 luglio 2012: Per fortuna che Silvio c’è. E certo, proprio ieri Benigni, in una serata politico-popolare a Firenze ha esordito non citando Dante, l’argomento della serata, ma sbeffeggiando il ritorno in campo di Berlusconi, poca cosa rispetto alla magistratura che, appena il cavaliere ha accennato a voler tornare in sella, ha subito sparato un siluro a forma di boomerang imputando dell’Utri, uno che Lombroso avrebbe fatto rinchiudere all’ergastolo fin da bambino solo guardandolo in faccia, di aver ricattato Berlusconi. Sembrerebbe che, in assenza di una denuncia di Berlusconi, la magistratura, o perlomeno pezzi della magistratura, lo vogliano tutelare suo malgrado.

Non proprio. Imputando uno con la faccia da colpevole di ricattarlo mettono in evidenza il fatto che il premier dimissionato dalla finanza internazionale sia ricattabile e per giunta per la solita tiritera sulla mafia, lo stalliere di Arcore e compagnia bella. A prescindere dal fatto che non è che se uno ha la faccia da colpevole debba per forza esserlo, e parlo di Dell’Utri, il tempismo di queste particelle democratiche della magistratura è così preciso che ci si potrebbe perfino regolare gli orologi sopra.

Intendiamoci, io ritengo che Silvio Berlusconi non sia, politicamente parlando, la scelta giusta per gli italiani. Anche grazie alla concertazione tra i Media, la magistratura, gli avversari politici e gli speculatori internazionali la credibilità del cavaliere si è azzerata ma, se questa campagna denigratoria non fosse bastata anche lui ci ha messo del suo. Lascio perdere, perché non sono un moralista, i festini di Arcore e altre quisquilie ma non posso non notare che in tanti anni di lavoro politico Berlusconi non è stato in grado di tenersi accanto un solo personaggio valido. Gliene sarà capitato qualcuno, spero. Eppure se guardiamo intorno a lui, tralasciando i soliti pesi morti a cui regalano le case a loro insaputa, non vedo nessuno spiccare per carisma, sagacia o visione del futuro.

Vedo solo yes-man, traduzione non letterale di “lecchini” e profittatori. Peccato.

Beh, anche dall’altra parte non è che stiano meglio e, a loro svantaggio, c’è anche quell’aria insopportabile da primi della classe, quella falsa indignazione perenne, quel broncetto da puzza sotto il naso deprimente a vedersi e, credo anche faticoso a praticarsi. ma che si rilassino un poco!

Non c’è che dire, ne vedremo delle belle alle prossime elezioni! Ma, perlomeno, saranno elezioni democratiche che manderanno al governo personaggi che non potranno fare peggio di questi tecnici salvaItalia che ci hanno sprofondato in un baratro allucinante dove la pressione fiscale non ha creato altro che povertà, disoccupazione, recessione trasformando l’Italia, che era un Bel Paese, in un luogo dove, con permesso di Benigni cito Dante, c’è rimasto solo “Pianto e stridor di denti”.

Andrea Marrone

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati