La notte dei Morti Viventi

20 luglio 2012: Mentre la nave dell’euro, travicello in mezzo alla tempesta, fa acqua da tutte le parti il premier Monti, paracadutato al governo dell’Italia per sfilare la sedia da sotto il sedere di Berlusconi e conseguentemente salvare il Paese, dichiara che il rialzo dello spread è colpa dell’incertezza politica.

Beh, forse, però può anche darsi che le sue ricette a base di digiuni, salassi e purghe, non stiano facendo proprio bene al malato.

Christine Lagarde ha osservato che il problema dell’Italia risiede nella impossibilità di crescere in un clima di tassazione eccessiva. La stessa cosa la dichiarano Confindustria e altre organizzazioni. Ieri abbiamo avuto la bella sorpresa di scoprire che siamo il paese più tassato del mondo e Mario Monti, sicuramente riferendosi a se stesso e a altri come lui, ha dichiarato che il problema non è quello, che quello che impedisce la ripresa e la crescita sono gli stipendi troppo alti.

Stipendi troppo alti? Ma di chi?

Ma la cosa più triste da osservare in questi frangenti sono i nostri politici, quelli eletti dal popolo sovrano, non quelli imposti da altri poteri. In televisione sembra di assistere al brancolare di un gruppo di zombie. Hanno tutti molte ricette inutili e banali, sono preoccupati delle riforme elettorali, non certamente della povertà che sta attanagliando un numero crescente di famiglie italiane, del resto non si tratta delle loro famiglie.

In quella poltiglia informe, incolore ma non inodore che una volta si divideva in sinistra, centro e destra oppure, se volete essere più moderni, in centro-sinistra e centro-destra non spicca neppure una figura autorevole, limpida, dotata di una visione del futuro.

Non è lo spread il problema, amici miei, non è il debito pubblico o la legge elettorale e neppure il crollo di quella unione economica tra realtà disomogenee e interessi contrapposti. Il vero problema sono quei tizi che brancolano e, finché non emergeranno figure degne, rimarremo in balia delle loro demagogie o di quelle, altrettanto deleterie, dei Grilli non solo parlanti ma vocianti e sputacchianti.

Andrea Marrone

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