Gli affari sono affari

22 giugno 2012: La giunta dell’amico del popolo, in questo caso del popolo cinese, Pisapia ha rinunciato a concedere la cittadinanza onoraria di Milano al Dalai Lama. Niente di male, le città decidono a chi dare la cittadinanza onoraria a chi vogliono, ci mancherebbe altro. Però il motivo di questa rinuncia non è un ripensamento democratico ma il piegarsi al ricatto di una nazione, la Repubblica Popolare Cinese che a suo tempo ha invaso il paese del Dalai Lama, ha oppresso e opprime la religione e il popolo tibetano, ha distrutto centinaia di monasteri e bruciato migliaia di libri sacri e continua a perseguitare chiunque esprima un dissenso sulla illegittima presenza cinese nel Tibet.

Anche alla Roma di Alemanno i cinesi hanno espresso minacce ma Roma non si è piegata alla prepotenza cinese mentre a Milano, si sa, si è più sensibili ai dané.

Il ricatto è persino ovvio nella sua crudezza, cessare ogni rapporto economico con Milano per tre anni e quindi, se la matematica non è un’opinione, fino al 2015, l’anno dell’expo.

Fare un’expo senza i cinesi? Impensabile! Meglio farsi ricattare e ritrattare la concessione della cittadinanza a quello che è solo un leader religioso e non ha nessun potere economico paragonabile a quello della dittatura cinese, un paese, è giusto ricordare, che non rispetta i diritti umani, è uno dei primi inquinatori del mondo, nega ogni libertà religiosa e civile, imprigiona i dissidenti e usa la sua economia distorta come arma sleale per poter continuare il suo bullismo internazionale.

Complimenti Pisapia! Una bella figura hai fatto fare a Milano.

Andrea Marrone

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