La corda troppo tesa

05 Maggio 2012: Tra le altre cose oggi ricorre l’anniversario della morte di Napoleone Bonaparte ma non è di questo che voglio scrivere. Voglio scrivere ancora dei fatti di ieri, della folle e criminale azione di un tartassato che si è barricato in una Agenzia delle Entrate e anche del tragico corteo delle vedove di chi, oppresso e umiliato, si è tolto la vita.

Una cosa salta all’occhio, dopo l’azione disperata di Luigi Martinelli, splendidamente e coraggiosamente gestita dal Vice Brigadiere Robero Lorini e dai negoziatori dell’Arma, improvvisamente e inaspettatamente il governicchio dei tecnici ha sbloccato due miliardi e duecento milioni di crediti IVA, debiti dello Stato nei confronti dei suoi cittadini. Il messaggio e il tempismo non sono dei migliori ma, si sa, questi sono tecnici, gente tosta. Finché trentacinque uomini si impiccano o si bruciano vivi per l’umiliazione di essere, a seguito della crisi, non più in grado di onorare i propri impegni e, per questo, sono aggrediti dagli esattori dello stato, va bene. in fin dei conti il super-tecnico Mario Monti a un giornalista che gli chiedeva se si rendeva conto che i suicidi a causa della crisi erano più di trenta ha risposto, stringendosi nelle spalle che in Grecia erano già millesettecento. però se uno dei tartassati prende un fucile in mano allora, d’incanto, lo stato si mostra sollecito nel restituire quello che indebitamente trattiene ai cittadini e, forse, un giorno, pagherà perfino i sui fornitori.

Mi chiedo e vi chiedo, e mi piacerebbe che qualcuno mi rispondesse: vi sembra giusto? Non vi pare che questo inciti altri a prendere in mano i fucili?

Chiariamo subito una cosa: i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate svolgono il loro lavoro e sono sicuro che lo fanno senza spirito vessatorio e nei limiti che la Legge indica, anche se chi riscuote la gabella non è mai, storicamente, risultato simpatico a nessuno, prove ne sia la persistenza del detto “meglio avere un morto in casa che un pisano all’uscio” che riflette il fatto che in Toscana l’appalto delle gabelle era in mano ai pisani, è semplicemente assurdo e ingiusto prendersela con loro.

E’ anche giusto che le tasse vengano pagate. Viviamo in una rete di infrastrutture: Sanità, Difesa, Istruzione Pubblica, strade, ferrovie, Ordine Pubblico ecc. che sono necessarie alla nostra quotidianità e che sono alimentate dalle nostre tasse. Non contribuire a queste spese è un crimine e una vergogna. Equivale a rubare e non sarebbe sbagliato punire gli evasori con dei periodi di detenzione.

Ma in questo momento storico avviene, in maniera superiore al normale, che persone oneste, ligie e rispettose non siano più in grado di ottemperare ai propri impegni come hanno fatto in passato. E questo non è colpa dell’Agenzia delle Entrate.

Come fare allora? Rendere meno vessatori i sistemi di riscossioni rischia di ingenerare una maggiore evasione anche da parte di chi, pur potendo pagare le tasse, ne approfitterebbe.

Forse basterebbe comportarsi come è stato fatto con altri tipi di crimini. Quando lo stato si è reso conto di non essere in grado, per inefficienza del sistema giuridico su cui ci sarebbe tanto da scrivere ma non è questo il momento per farlo, di procedere con la normale e civile procedura dei processi ha concesso una amnistia di due anni con il duplice scopo di alleggerire il carico dei processi pendenti e di fare uscire di galera qualche rubagalline.

La mia proposta è questa, cari tecnici che ora, nella manifesta incapacità di svolgere il vostro compito chiedete con dei questionari al popolo italiano di darvi dei suggerimenti: effettuare una moratoria non semplicemente sospensiva ma che cancelli i debiti dei cittadini verso lo stato inferiori a una certa cifra e che non siano causati da attività criminali che abbiano arricchito chi è stato poi sanzionato.

Sono cifre di difficile riscossione, cifre che però sono un macigno e una condanna a vita per chi le dovrebbe pagare e a cui viene pignorata l’automobile, la casa, gli si entra in casa e gli si portano via i mobili, il televisore. Azzeriamo queste situazioni e poi ripartiamo da zero.

Partiamo da zero e alziamo le pene per gli evasori. Mettiamoli in galera, come fanno negli USA, senza tante cerimonie o dubbi.

Andrea Marrone

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