Matrimonio, Famiglia, Vita.

2 Maggio 2012: Nel  mese di maggio, la città di Milano, ospiterà l’Incontro Mondiale delle famiglie, fino ai primi di giugno. E’ un grande appuntamento che si inserisce nell’ottica della nuova evangelizzazione che vede molti di questi incontri internazionali che raggiungono fasce sociali differenti. Nella stessa ottica conosciamo la giornata mondiale per i giovani, così cara al Santo Padre Giovanni Paolo II. Iniziative, queste, portate avanti dal Santo Padre attuale, Benedetto XVI.

E’ un tema specifico e molto caro alla Santa Chiesa proprio perché la famiglia è il primo nucleo di vita nel quale la persona, nasce, cresce e forma i suoi ideali, prepara il suo futuro. La famiglia è la prima esperienza comunitaria che la persona fa, ed è l’esperienza che maggiormente condiziona gli individui. L’educazione, la formazione morale e religiosa che si vive in famiglia, non può essere sostituita da nessun’altra istituzione umana, perché solo la famiglia dà quelle basi per la vita che sono insostituibili.

La famiglia, ci insegna la nostra fede, si basa sul sacramento del matrimonio che è unione stabile, fedele e feconda tra un uomo e una donna. Primo incontro vitale che si trova a principio del progetto di Dio, all’interno del quale gli sposi sono chiamati da Dio a diventare collaboratori della creazione: gli sposi, aprendosi alla vita nella procreazione, collaborano all’opera di Dio. Famiglia e vita sono strettamente legati e difendere la famiglia vuole dire automaticamente promuovere la vita.

Sappiamo bene quanta difficoltà fa oggi la famiglia a vivere e mantenere intatte le promesse del matrimonio. Gesù diventa il collante indispensabile per gli sposi cristiani che affidano a Dio la loro unione, proponendosi di essere fedeli fino alla fine, uniti fino alla fine e completamente, senza eccezioni.

Le minacce contro la famiglia sono molte e il pericolo più grande deriva dalla cultura odierna, priva degli ideali e dei valori cristiani, cultura che favorisce il disimpegno nell’amore, la sperimentazione veloce di ogni legame umano, come fosse una merce da consumare. Gli affetti rimangono superficiali e non “per sempre”, ma “finché dura”, lasciando spazio nel rapporto di amore solo alla spontaneità, al sentire o no, e poco invece alla volontà, perché l’amore, quello vero, deriva dalla volontà e non solo dal sentimento. Il sentimento va e viene, è più labile, meno sicuro; la volontà avrebbe il compito di stabilizzare il sentimento, di portarlo a maturazione e di renderlo duraturo.

Il matrimonio diventa allora una scelta consapevole, un cammino di maturazione che porta a stabilizzare l’innamoramento e a renderlo fecondo nell’amore. Sono rimasto colpito da una notizia, letta su “Avvenire” (26 aprile. Pag. 17), nella quale si annuncia che a maggio il canale della Bbc Radio 5, trasmetterà in diretta un programma da una clinica (top secret il nome) che pratica aborti. Tutte le associazioni antiabortiste hanno definito l’iniziativa “uno spot pro – aborto” sottolineando come si sia scelto consapevolmente di non ascoltare le donne che, invece, decidono di portare a termine la gravidanza.

Disse il Santo Padre, nella veglia per la vita nascente, del 27\11\2010: “Riguardo all’embrione nel grembo materno, la scienza stessa ne mette in evidenza l’autonomia, capace di interazione con la madre, il coordinamento dei processi biologici, la continuità dello sviluppo, la crescente complessità dell’organismo. Non si tratta di un cumulo di materiale biologico, ma di un nuovo essere vivente, dinamico e meravigliosamente ordinato, un nuovo individuo della specie umana. Così è stato Gesù nel grembo della Vergine Maria, così è stato per ciascuno di noi nel grembo della madre.”

Padre Alessandro Buccellato

 

 

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