IMMIGRAZIONE: CERCASI RISPOSTE

17 Luglio 2018: FONTE -Stella d’Italia News –

In questo incessante susseguirsi di notizie sul fenomeno migratorio si azzardano opinioni frutto di reazioni impulsive e poco ragionate elaborate più che altro per vicinanza politica o semplice simpatia per il personaggio politico che sul tema si esprime.
Non che io sia un esperto in materia migratoria ma spesso mi sono fatto delle domande alle quali non sempre ho trovato una risposta. Vorrei provare a fare un po’ di chiarezza sul tema immigrazione partendo dalla cosa più semplice: le definizioni che un vocabolario della lingua italiana da delle varie componenti della questione immigrazione. Sembra un lavoro stupido ma non lo è.
Iniziamo.
pròfugo s. m. e agg. (pl. m. -ghi). – Dicesi profugo la persona costretta ad abbandonare la sua terra, il suo Paese, la sua patria in seguito a eventi bellici, a persecuzioni razziali, oppure a cataclismi come eruzioni vulcaniche, terremoti, alluvioni, ecc
rifugiato s. m. (pl. m. i). – Dicesi rifugiato colui che, per ragioni essenzialmente politiche, ma anche economiche e sociali, è costretto ad abbandonare lo Stato di cui è cittadino e dove risiede, per cercare rifugio in uno Stato straniero
immigrato agg. e s. m. (f. -a) – Dicesi immigrato colui che decide di lasciare volontariamente il proprio Paese d’origine per cercare un lavoro e condizioni di vita migliori.
immigrato irregolare agg. e s. m. (f. -a) – Dicesi immigrato irregolare colui che è entrato in un Paese illegalmente evitando i controlli di frontiera; è entrato regolarmente in un Paese, per esempio con un visto turistico, ma ci è rimasto anche quando il visto è scaduto; non ha lasciato il Paese di arrivo anche dopo che questo ha ordinato il suo allontanamento dal territorio nazionale.
clandestino agg. e s. m. (f. -a) – Dicesi clandestino colui che entra in un Paese illegalmente e, pur avendo ricevuto un ordine di espulsione, rimane nel paese.
richiedente asilo s. m. e f. Dicesi richiedente asilo colui che, avendo lasciato il proprio Paese, chiede il riconoscimento dello status di rifugiato o altre forme di protezione internazionale.
apòlide agg. e s. m. e f. Dicesi apolide colui che, avendo perduto la cittadinanza di origine e non avendone assunta alcun’altra, non è cittadino di alcuno Stato.
nàufrago s. m. (pl. m. ghi). – Dicesi naufrago chi, passeggero o membro dell’equipaggio, caduto in acqua da una nave, è oggetto di operazioni di ricerca e di soccorso.

Dalle definizione esposte il fenomeno migratorio dovrebbe essere regolato più o meno così:
⦁ il profugo o rifugiato quando arriva nel Paese di destinazione diventa anche un aspirante richiedente asilo e ha convenienza a possedere e mostrare i propri documenti o rendere nota la propria identità al fine del riconoscimento e del godimento del suo status anche perché fino a quando non viene presa una decisione definitiva dalle autorità competenti, la persona è un richiedente asilo ha diritto di soggiornare regolarmente nel paese, anche se è arrivato senza documenti d’identità o in maniera irregolare. Il profugo quindi può rimanere nel Paese di arrivo
⦁ Se il profugo, che è colui che è costretto a scappare dal suo Paese per i motivi di cui sopra non si identifica o travisa la propria identità sicuramente non è profugo quindi diventa automaticamente un immigrato che a differenza del rifugiato, un non è un perseguitato nel proprio Paese e può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza. Se poi l’immigrato tenta di entrare nel Paese di destinazione in modo non “convenzionale” come ad esempio su di un barcone assume lo status di immigrato irregolare. Se poi l’immigrato nel suo paese di origine ha precedenti penali ha tutto l’interesse a non possedere documenti e considerarsi apolide. L’immigrato irregolare quindi non può rimanere nel Paese di arrivo.
⦁ Se l’immigrato irregolare lasciato comunque libero di circolare sul territorio per motivi di scarsa efficienza dei controlli o poca organizzazione della macchina dell’accoglienza, delinque e riceve l’ordine di espulsione diventa un clandestino. Il clandestino quindi non può rimanere nel Paese di arrivo.
⦁ Le convenzioni internazionali sulla ricerca ed il salvataggio marittimo ( Convenzione di Amburgo del 1979 e Convenzione di Montego Bay del 1982) impongono un preciso obbligo di salvataggio e assistenza dei naufraghi. Dalla definizione di naufrago se una persona viaggia a bordo di una nave non può essere soccorsa o non dovrebbe essere soccorsa se prima da normale passeggero non si trasforma in naufrago. Il trasbordo da un natante ad un altro per motivi di comodità o comfort non è previsto in nessuna convenzione.
⦁ Se per vari motivi delle persone che, pur essendo coscienti che prendere il mare su di un natante non idoneo ad una traversata possa essere altamente rischioso e pur sapendo di trasformare, cammin facendo, la loro condizione da passeggero a naufrago venissero soccorsi da altre imbarcazioni trovatesi “per caso” nei pressi del natante in difficoltà essi, secondo le varie convenzioni internazionali dovrebbero essere sbarcati in luogo sicuro. Le convenzioni considerano luogo sicuro solo quello in cui “le necessità umane primarie possono essere soddisfatte” – cibo, alloggio, servizi medici -.

Mettendo insieme questi elementi il fenomeno migratorio in Italia dovrebbe funzione così: l’immigrato che riesce a toccare terra in Italia a seguito della traversata del Mediterraneo partendo dalla Libia deve essere identificato tramite il controllo dei documenti: se ha i presupposti per il riconoscimento dello status di profugo o rifugiato viene accompagnato in centro di accoglienza da dove chiederà l’asilo politico che se concesso gli permetterà di rimanere sul nostro territorio o altro stato europeo (per quote) per tutto il tempo necessario per rifarsi una vita o fino a quando le condizioni nel suo paese d’origine siano migliorate al punto da permetterne il ritorno. Se non ha i presupposti per il riconoscimento dello status di profugo o rifugiato o ancora peggio non ha nessun documento il governo italiano in concorso con le autorità europee deve adoperarsi affinché l’individuo lasci il territorio nazionale (ed europeo) nel minor tempo possibile riaccompagnandolo al luogo di partenza o al paese di origine (con accordo o senza accordo).
Se una nave di una qualsiasi istituzione o organizzazione per bontà d’animo decidesse di andare a prelevare i migranti non ancora trasformati in naufraghi a poche centinaia di metri dal punto di partenza devono fare rotta verso i porti più vicini: Libia, Tunisia, Egitto, Malta ed infine Italia: in tutti i Paesi (forse escluso la Libia) ci sono le condizioni affinché le necessità umane primarie possano essere soddisfatte. Al migrante che tocca terra a Malta si applica la procedura prima descritta: se gli viene riconosciuto lo status di profugo o rifugiato rimane momentaneamente sull’isola per poi essere trasferito (per quote) in altri stati membri dell’Unione Europea (Malta compresa ovviamente). Se no torna al luogo di partenza con dispositivi messi a disposizione da tutti gli Stati dell’Unione Europea.
Invece per qualche inspiegabile ragione l’Italia e l’Europa hanno l’obbligo di tenersi tutti gli immigrati che per qualunque motivo decidono di abbandonare il proprio Paese. Gli stati membri della UE non devono scontrarsi sulle quote di immigrati irregolari che ognuno si dovrebbe prendere ma devono discutere solo su come rimpatriare il più velocemente possibile tutti gli immigrati che non sono ne profughi ne rifugiati. Invece no!! E come se io stufo delle condizioni in cui vivo in Italia decidessi di andare con qualsiasi mezzo e magari senza documenti in un altro Paese in cui secondo la mia convinzione possa vivere decisamente meglio e uno volta giunto a destinazione guadagnassi il diritto di stare possibilmente a vita sulle spalle dei contribuenti del Paese ospitante. Tutto questo in nome di un principio alto e nobile dell’accoglienza che obbliga il Paese da me scelto ad adottarmi. Purtroppo non funziona così. Obblighi non ce ne sono. Esiste solo il diritto, che è anche un dovere, per ogni Stato di regolare gli ingressi e controllare (e possibilmente difendere) i propri confini. I migranti che giungono dall’Africa invece per un inspiegabile motivo sono liberi di arrivare e soggiornare nel nostro Paese pur non avendone titolo. Ma perché?
Di seguito una serie di domande talmente stupide da non avere una risposta: perché i migranti che non sono naufraghi vanno in mare apposta per farsi salvare? Perché molti migranti non hanno i documenti ma gran parte di loro hanno il telefono cellulare? Se è vero che per giungere in Italia o in Europa i migranti pagano 4-5.000 euro ai traghettatori perché non raggiungono l’Europa comodamente su di un aereo (ad esempio un volo Roma – Sidney e ritorno costa a tariffa piena circa 1.800 euro!!!). Perché a vedere le immagini gli immigrati in arrivo non sembrerebbero così denutriti tale da non far pensare subito a guerre e carestie? Perché in ogni carico di immigrati sono sempre presenti donne incinte e bambini non accompagnanti? Perché i Paesi di origine di questi migranti (Paesi in cui non ci sono guerre ne carestie) assistono all’esodo del loro popolo senza reagire? Perché tutti gli intellettuali che in Italia possono essere solo di sinistra nutrono una passione smodata per il migrante ancora meglio se clandestino e spera ardentemente che il fenomeno migratorio non si arresti? Perché la Chiesa bergogliana ha come ulteriore dogma l’accoglienza del migrante? Perché l’opinione della Chiesa e dei partiti di sinistra collima perfettamente? Perché si continua ostinatamente a voler aiutare i meno disperati dotati di risorse fisiche mentali ed economiche che lasciano i loro Paesi a scapito dei più poveri e bisognosi che rimangono?
AAA cercasi risposte.

Emanuele LAINA

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Commenti

5 Commenti

  1. Questo è il solito articolo fascista e populista scritto da chi non capisce o non vuole capire che in Africa si sta consumando una tragedia con guerre e carestie continue. Gli immigrati scappano perchè non hanno altra soluzione. L’immigrazione in Europa andrebbe vista e considerata come una benedizione proprio come dice papa Francesco.
    P.s. Se un documento che di solito è di carta cade in acqua si perde un cellulare anche si bagna una volta asciutto può rifunzionare. Vi attaccate a tutto pur di negare l’evidenza!!!

    Camillo (RE)

  2. Sig. Camillo cosa vede in questo articolo di fascista e populista? Io assolutamente nulla, l’autore ha fatto una fotografia della situazione molto dettagliata fornendo anche le varie definizioni delle parole usando un semplice vocabolario e ponendosi delle domande dove lei non ha dato nessuna risposta concreta, lei da del fascista se qualcuno non la pensa come lei e Papa Francesco? Ma che bravo!!!
    La carta se cade in acqua non si perde come dice e scrive lei ma resta a galla al massimo si può rovinare mentre uno smartphone va sotto, se vuole ci possiamo incontrare possiamo fare uno prova naturalmente con un suo documento ed il suo di smartphone così le posso dimostrare l’esatto contrario di quello che afferma. Sicuramente il suo smartphone non funzionerà più ammesso che lei riesca a recuperarlo dai fondali del Mediterraneo.
    Caro Sig. Camillo qua il fascista ed il populista è proprio lei, le do anche un consiglio guardi un po sul sito del Ministero degli Esteri qui sopra nella colonna di destra Ops…. Anche questo le può sembrare fascista troverà un bel link che si chiama “ Viaggiare Sicuri” ecco cerchi la Libia, in Libia come in tutti paesi si entra con un passaporto e con un visto non con un barcone ed uno smartphone!!!

  3. Questo Camillo sarà uno di quei sinistroidi ottusi che vedono fascisti ovunque. Amico degli immigrati purchè non diano fastidio a lui o alla sua famiglia. Chissà quanti immigrati starà ospitando a casa sua? Più ne ospita e più pensione ci pagano. Forza Camillo!!!

    Aristide -Caorso (PC)-

  4. Aristide, qualcosa mi dice che Camillo non è mai andato all’estero forse ha visitato solo i paesi Schengen e considerando che ne fa parte lui i documenti non li usa. Non è mai andato nei Paesi Extra UE perché se ti presenti con un barcone ed un telefono come documenti e visto come minimo ti spediscono al tuo paese d’origine oppure se gli va male si fa la galera. Dopo starnazzerà chiamandoli tutti fascisti e populisti e nominerà Papa Francesco ma gli cambierà poco la sua situazione
    Robin Hood ( Sherwood )

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