La vergogna della paura

28 Novembre 2015: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Un individuo posto a fare il preside di una scuola dell’hinterland milanese ha abolito il Natale in nome di una vile interpretazione della laicità della scuola e l’ha sostituita con una fantomatica “festa d’Inverno” da tenersi in gennaio. Secondo quel tizio i canti di Natale sarebbero una provocazione.

Non posso fare a meno di rabbrividire. I canti di Natale dei bambini sarebbero delle provocazioni? Ma quale mente fuorviata da ideologie malsane e intrise di paure può partorire una simile idea?

Siamo arrivati al punto finale della aberrazione e della abdicazione ai nostri valori. Si celebrano funerali in piazza lasciando che il solo nome di allah venga menzionato, si tolgono crocifissi dalle scuole e dalle aule di tribunale. ora si abolisce il Natale per non “provocare” il milione e mezzo di musulmani che hanno pacificamente invaso il nostro Paese e che, forti del numero e della loro intransigenza, ora sono loro a stabilire i nostri comportamenti con la complicità di personaggi che non posso fare a meno di disprezzare, apostati e traditori della nostra civiltà.

Del resto i traditori hanno alte protezioni: dagli scranni ben pagati del governo dove siedono da anni dei non eletti si odono ragli e belati invocanti il nostro cedere per motivi di magnanimità e giustizia al volere degli islamici, si fanno distinguo sulla opportunità di sconfiggere il terrorismo islamico che, tramite i riscatti pagati per i falsi rapimenti di connazionali, stiamo finanziando. Bisogna, secondo loro, avere una strategia per il dopo prima di sconfiggere gli islamici, bisogna cercare soluzioni politiche, dice quella bella mente della Boldrini, bisogna dare agli islamici quello che vogliono e cioè il potere di imporci i loro costumi, le loro usanze comprese quelle malsane della macelleria islamica, della sottomissione femminile, del potere di vita e morte che i maschi hanno sulle loro donne.

Dhimmitudine, tecnicamente è così che la nostra condizione si sta evolvendo. Noi, stiamo diventando Dhimmi e la definizione di Dhimmi. è questa:

Un dhimmi era un suddito non-musulmano di uno Stato governato dalla shari’a: la legge islamica.

Con Dhimma si intende un “patto di protezione” contratto tra non musulmani e un’autorità di governo musulmana. Lo status di dhimmi era in origine riferito solo all’Ahl al-Kitab (“Gente del Libro”), cioè ebrei e cristiani, ma in seguito anche zoroastriani, mandei e infine agli indù, ai sikh e ai buddhisti.
I dhimmi godevano di maggiori diritti rispetto ad altri soggetti non-musulmani, ma di minori diritti legali e sociali dei musulmani. Lo status di dhimmi venne applicato a milioni di persone vissute tra l’Oceano Atlantico e l’India dal VII secolo all’epoca moderna. Nel tempo, molti si convertirono all’Islam. Molte conversioni furono volontarie e furono motivate da diverse ragioni, ma le conversioni forzate giocarono un ruolo crescente soprattutto dal XII secolo sotto gli Almohadi nel Maghreb e in al-Andalus, in Persia e in Egitto, dove il Cristianesimo copto era ancora la religione numericamente dominante.

Che ve ne pare? Secondo voi bisogna lasciare fare ai presidi una oscura scuola periferica proselitismo tra i nostri figli affinché si vergognino di essere Cristiani, perché abbiamo vergogna e paura di cantare le canzoncine di Natale?

Andrea Marrone

 

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Commenti

1 commento

  1. Riconfermo la mia teoria: in questa “invasione” dell’europa da parte dei mussulmani non sono loro ad essere forti, siamo noi europei ad essere deboli e in questo caso stupidi. Ci stiamo autonominando dhimmi. L’islam avrà vita facile. Riprendiamoci finché siamo in tempo la nostra cultura, la nostra religione e le nostre tradizioni.

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