Kindu, celebrato a Pisa il 55° anniversario dell’eccidio

14 novembre 2016: FONTE – Aeronautica Militare –

In occasione del 55° anniversario dell’Eccidio di Kindu, il Sergente Maggiore Nicola Stigliani, caduto nell’ex Congo belga mentre partecipava ad una missione che l’Aeronautica Militare stava compiendo per conto dell’ONU, si è ricongiunto quest’oggi ai suoi commilitoni, a distanza di cinquantacinque anni dalla tragedia. Dal 11 novembre 2016, l’Elettromeccanico di Bordo della 46ª Brigata Aerea riposa presso il Sacrario di Kindu, a Pisa, nel tempio che proprio in memoria dei Tredici Caduti dell’11 Novembre 1961 fu eretto in seguito ad una sottoscrizione popolare.

Per espressa volontà della famiglia, la Medaglia d’Oro al Valore alla Memoria Nicola Stigliani, è stato infatti traslato a Pisa dal cimitero di Potenza, dove ha riposato per tutti questi anni, affinchè si riunisse ai suoi colleghi, tutti accomunati dallo stesso tragico destino mentre compivano il loro dovere al servizio del Paese.

Alla cerimonia di tumulazione ed alla successiva S. Messa, hanno partecipato le famiglie dei Caduti e le autorità civili e militari della città di Pisa. Inoltre, la presenza del Comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Franco Girardi e del Comandante delle Forze di Supporto e Speciali, Generale di Divisione Aerea Roberto Boi hanno testimoniato la riconoscenza e sentita vicinanza del vertice dell’Aeronautica Militare ai suoi 13 Caduti e alle relative famiglie. Il Comandante della 46ª Brigata Aerea, Generale di Brigata Aerea Achille Cazzaniga, ha ricordato che “giornate come questa danno un senso al sacrificio di chi è Caduto e ci ricordano la nostra essenza, il nostro DNA di servitori dello Stato. Per questo ringrazio tutti di essere qui per salutare Nicola Stigliani che ora è in compagnia dei suoi commilitoni dopo tanti anni”. Il Comandante della 46^ ha successivamente ricordato, insieme a tutti i presenti, tutti i nomi dei Caduti di Kindu, uno ad uno, concludendo le celebrazioni.

La cerimonia è stata preceduta dalla presentazione, presso i locali della 46ª Brigata Aerea, del libro ”Caschi Blu Italiani”, edito dallo Stato Maggiore della Difesa, da parte del curatore del volume, Tenente Colonnello Mario Renna, che ha ripercorso tutte le tappe del contributo italiano alle missioni delle Nazioni Unite in tutto il mondo, tra le quali quella nell’ex Congo Belga che, proprio a Kindu, ha visto  una delle sue pagine più dolorose.

Altrettanto significativa è stata la donazione alla 46ª Brigata Aerea da parte Fondazione Giovanna Dejua, di un’opera pittorica rappresentante la tragedia di Kindu, consegnata dal Direttore Angelo Paletta al Comandante della Brigata.

L’Eccidio di Kindu

La mattina dell’11 novembre 1961 due C-119 di Pisa decollarono da Kamina, in Congo, per rifornire la locale guarnigione di caschi blu malesi di stanza a Kindu. Dopo aver scaricato il materiale, tra cui due piccoli mezzi blindati Ferret dell‘Onu, i due equipaggi si recarono presso la mensa Onu situata a circa un chilometro dall’aeroporto. Verso le 16,30, mentre stavano ancora pranzando, fecero irruzione nella mensa una ottantina di ribelli dell’Armata Nazionale Congolese seguaci del colonnello Pakassa che, dopo aver immobilizzato il personale malese di guardia, picchiarono e trascinarono i 13 italiani nella prigione della città. Testimoni riferirono che già in quel frangente uno degli aviatori fosse stato abbattuto per la sua reazione. Rinchiusi in uno stanzone del carcere, poche ore dopo venivano trucidati selvaggiamente a raffiche di mitra.

I componenti dei due equipaggi vittime dell’eccidio furono:

– Maggiore Pilota Amedeo Parmeggiani

– Sottotenente Pilota Onorio De Luca

– Tenente Medico Francesco Paolo Remoti

– Maresciallo Motorista Nazzareno Quadrumani

– Sergente Marconista Francesco Paga

– Sergente Maggiore Emb Martano Marcacci

– Sergente Maggiore Sivestro Possenti

– Capitano Pilota Giorgio Gonelli

– Sottotenente Pilota Giulio Garbati

– Maresciallo Motorista Filippo Di Giovanni

– Sergente Marconista Antonio Mamone

– Sergente Maggiore EMB Armando Fabi

– Sergente maggiore Nicola Stigliani.

Il contributo della 46ª Brigata Aerea nelle missioni internazionali 

Sin dalle prime missioni fuori confini nazionali, la capacità di trasporto dei velivoli della 46ª Brigata Aerea, ha fatto sì che il Reparto divenisse uno degli strumenti principali attraverso il quale il Paese ha potuto offrire aiuto alle popolazioni in difficoltà in tutto il mondo. Nel 2006 l’Aeronautica Militare è stata nuovamente chiamata ad operare, per conto dell’Unione Europea e dell’ONU, in Congo in supporto alle prime elezioni libere del Paese ((EUFOR RD Congo). Un aereo da trasporto C-130J, con 50 uomini tra equipaggi di volo, fucilieri dell’aria e specialisti hanno garantito per sei mesi il regolare svolgimento delle prime elezioni democratiche del Congo fino all’elezione del nuovo Presidente. In 210 missioni, per un totale di oltre 400 ore di volo, sono stati trasportati 2.479 passeggeri ed oltre 800.000 chilogrammi di materiali tra i quali quelli necessari per l‘installazione di seggi elettorali e le relative schede.

La 46ª Brigata Aera ha volato più di 60.000 ore esclusivamente per trasporto di aiuti, dai viveri  e medicine alle apparecchiature mediche, dal personale sanitario agli ospedali da campo.

Grazie alle capacità di carico degli aerei da trasporto C-130J e C-27J, la Brigata svolge anche il prezioso servizio di trasporto di organi per trapianti e di persone in imminente pericolo di vita che vengono trasportate a bordo del velivolo rimanendo, se necessario, all’interno dell’ambulanza. Per questo servizio la 46ª Brigata Aerea ha ogni giorno due equipaggi di allarme (12 ore ciascuno) pronti a partire in 120 o 180 minuti a seconda delle esigenze.

 

 

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