UN GIORNO NELLA VITA DI UNO “SPOTTER”, GLI F-35 DORATI

Testo e foto Angelo Bottazzi

L’arrivo a Ghedi di quattro F-35A del 493rd Fighter Squadron “Grim Reapers” (48th Fighter Wing, RAF Lakenheath, Suffolk, UK), con permanenza prevista di una settimana, mi era stato preannunciato 7 giorni fa.

Essendo evidente lo scopo di standardizzare procedure operative (consolidate in virtù dell’utilizzo della macchina da più tempo) inerenti il velivolo di 5a generazione con il personale del 6° Stormo, era presumibile la pianificazione di missioni quotidiane anche plurime.

Pur essendo il meteo altalenante, con un picco di bel tempo atteso per mercoledì 15, l’occasione era da cogliere al volo anche perchè posso raggiungere Ghedi in poco più di un’ora.

Una volta a destinazione, una fitta nebbia grava sull’area ma, entro le 10, un vento teso previsto da ovest dovrebbe spingerla via comportando l’utilizzo della pista 32L.

Non essendo un’esercitazione programmata con orari schedulati, siamo consapevoli che potrebbe non volare nulla, ma chi non risica non rosica e, poiché il meteo promette di diventare spettacolare, siamo fiduciosi!

Verso le 10, quando ormai la tensione è alle stelle, sentiamo iniziare lo start up: si preparano quattro Tornado, due IDS e due ECR, nonchè, dulcis in fundo, una formazione di F-35A, due del 6° e tre del 48th.

I decolli visti dalla strada a fondo pista sono impressionanti con i Tornado che passano appena sopra la recinzione impegnando tutta la pista mentre gli F-35 “tirano su” all’incirca a metà.

Bene, non siamo venuti qua per niente!

Mentre ci trasferiamo dal lato atterraggi, notiamo diversi spotters, soprattutto locali, lungo la recinzione.

Il primo Tornado è decollato poco prima delle 11, ne attendiamo il rientro non più tardi delle 12:30, tuttavia c’è un cambiamento di programma, i due IDS, che dovrebbero essere i primi, sembrano avere problemi per cui eseguono un low pass sulla pista posizionandosi poi in attesa del rientro degli altri velivoli; atterrano così in sequenza i due ECR e, poco dopo, in formazione di 5, gli F-35.

E’ quindi il turno dei due IDS, il leader atterra per primo seguito dal gregario; tutto liscio per fortuna.

Ed ecco arrivare l’ultimo degli IDS che si diverte, e ci diverte, con tre low approach, atterraggi simulati senza posare le ruote sulla pista, presentandosi poi al full stop ma, sorpresa, una poiana volteggia esattamente sul sentiero di discesa, il pilota, già in corto finale, scarta di lato si riallinea e tutto si risolve per il meglio.

Sono le 13 passate e direi che per la prima parte della giornata le emozioni non sono mancate ma adesso il dilemma è: voleranno nel pomeriggio?

Alle 14 atterra un 346 del 61° Stormo di Galatina.

Alle 14:09 il rullaggio di un ECR riaccende le nostre speranze, e presto si preparano anche un Freccia e quattro F-35, questa volta due AM (sempre gli esemplari 6-03 e 6-04) e due USAF.

Poco dopo decolla anche il 346.

Mentre fotografo i decolli, arrivano i carabinieri per un controllo di rito, nessun problema e solita chiacchierata piacevole.

Gli ultimi velivoli sono partiti alle 14:50, al pomeriggio a Ghedi la luce è magica, specie in questo periodo che il sole è basso, ma rientreranno in tempo?

Per fortuna l’angoscia viene dilazionata da un ECR che rientra eseguendo dei touch and go, ne farà 3 prima di atterrare definitivamente; dopo non molto rientra un IDS, ormai mancano solo i 35.

Invochiamo la luce che inizia a scemare mentre le nostre ombre diventano sempre più lunghe quando, alle16:35, gli F-35 dorati arrivano in formazione di 4 mentre il sole ancora indugia per qualche minuto dietro il filare dei pioppi alle nostre spalle .

E’ andata bene, anche oggi abbiamo centrato l’obiettivo!

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