Fonte: the cradle – thecradle.co
Funzionari del Pentagono stanno spingendo per ritardare l’offensiva di terra israeliana a Gaza a causa della mancanza di preparazione dell’esercito e di “obiettivi militari raggiungibili”.
L’esercito israeliano “non è ancora pronto” a lanciare un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza e non dispone di “obiettivi militari realizzabili” per raggiungere l’obiettivo dichiarato di “sradicare” Hamas, secondo alti funzionari statunitensi che hanno parlato con il New York Times (NYT)
“Funzionari americani hanno affermato di non aver ancora visto un piano d’azione realizzabile”, dettaglia il notiziario occidentale, ma cita anche alti funzionari statunitensi che affermano che gli Stati Uniti “non avevano detto a Israele cosa fare e continuavano a sostenere l’invasione di terra. “
Questo sostegno include il dispiegamento del generale a tre stelle del Corpo dei Marines James Glynn – che ha supervisionato le operazioni contro l’ISIS in Iraq – e di diversi altri ufficiali militari per “consigliare” i leader israeliani su come effettuare un’invasione di terra della Striscia di Gaza.
“Abbiamo chiesto a diversi funzionari con esperienza rilevante semplicemente di aiutare i funzionari israeliani a riflettere sulle difficili questioni future ed esplorare le loro opzioni. L’esercito israeliano, come sempre, prenderà le proprie decisioni”, ha detto ad Axios un portavoce del Pentagono.
Secondo i media israeliani, nelle ultime due settimane funzionari statunitensi e israeliani hanno tenuto “una maratona di riunioni e telefonate” per delineare l’operazione di terra, che avrebbe dovuto iniziare diversi giorni fa.
Domenica, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto durante un’intervista televisiva: “Questo potrebbe essere un po’ più difficile a causa della rete sotterranea di tunnel che Hamas ha costruito nel tempo e del fatto che hanno avuto molto tempo per prepararsi a combattere”.
Bloomberg la scorsa settimana ha citato funzionari israeliani che affermavano che “il ruolo e l’influenza degli Stati Uniti in questa guerra contro Hamas sono più profondi e più intensi di quelli esercitati da Washington in passato”, secondo quanto riferito per concedere più tempo per negoziare il rilascio del leader israeliano. 220 prigionieri di guerra israeliani a Gaza.
Le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo alla mancanza di preparazione dell’esercito israeliano riecheggiano i commenti vecchi di anni del generale israeliano in pensione Yitzhak Brick , che domenica ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e in più occasioni ha avvertito che Israele “ non è pronto per la guerra ” e che le forze armate le forze si sono trasformate in un “esercito aeronautico”.
“Non ci siamo preparati per la difficile guerra che ci sarà tra pochi mesi o anni. La nostra competenza è stata danneggiata per anni. Il livello politico non ha alcun controllo su ciò che accade nell’esercito, non ci sono discussioni nel governo, e il Consiglio di Sicurezza Nazionale è diventato il segretario personale del primo ministro”, ha sottolineato Brick in agosto.
A maggio, l’ex difensore civico dell’esercito aveva definito “tragica” la situazione delle forze di terra israeliane, sottolineando che “una realtà immaginaria è stata creata dallo stato maggiore e diffusa in tutto l’esercito. I soldati hanno perso la motivazione e lo spirito combattivo negli ultimi anni, e molti non sono pronti per andare in battaglia”.
“Ho visto soldati che non si prendono cura delle loro armi prima di lasciare la base. Nessun esercito al mondo si comporta così. I soldati portano con sé i loro smartphone ovunque. I comandi vengono inviati tramite gruppi WhatsApp. Questi telefoni vengono monitorati dal nemico”, ha detto Brick diversi anni fa.
Ciononostante, lunedì, il Times of Israel ha riferito che il comando dell’esercito israeliano ha informato il governo che ” è pienamente preparato per un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza e ritiene di poter raggiungere gli obiettivi prefissati, anche a rischio di pesanti vittime tra i soldati e nel mezzo degli attacchi in corso da parte di Hezbollah nel nord”.