Fonte: the cradle – thecradle.co
Teheran ha definito il complotto israeliano il “più grande” tentativo di sabotaggio contro la sua industria della difesa
Il 31 agosto le autorità iraniane hanno annunciato che le forze di intelligence hanno neutralizzato il “più grande” piano di sabotaggio contro l’industria missilistica e aerospaziale del paese.
Secondo il ministero della Difesa, dietro il complotto ci sarebbe stato il Mossad israeliano per inserire parti danneggiate nel processo di produzione dei suoi missili.
“Su ordine diretto del Mossad, questa rete, vendendo parti difettose, intendeva convertire i missili prodotti in ordigni esplosivi per danneggiare le linee industriali e i dipendenti che lavorano in questo campo”, ha detto giovedì un funzionario del ministero della Difesa ai media iraniani.
“Questa operazione di contromisura è una delle operazioni di intelligence più complesse che il Ministero abbia mai affrontato”, ha aggiunto il funzionario.
Il giorno prima, gli agenti dell’intelligence iraniana avevano arrestato 14 persone nelle province di Khuzestan, Mazandaran, Kermanshah, Sistan e Baluchestan che appartenevano a una “vasta rete terrorista-sionista”.
Inoltre, il ministero dell’intelligence ha rivelato che la cellula terroristica aveva legami con individui in Germania, Paesi Bassi e Danimarca.
Le industrie iraniane dei missili balistici e dell’energia nucleare sono state l’obiettivo dei tentativi di sabotaggio israeliani per diversi decenni.
Secondo quanto riferito, la cellula terroristica pianificava di organizzare attacchi che coinvolgessero le forze di sicurezza della nazione. Questi piani si stavano preparando in vista del primo anniversario della morte di Mahsa Amini mentre era in custodia di polizia, un evento che l’anno scorso ha causato massicce proteste di strada e violente rivolte alimentate dai gruppi separatisti che operano nella regione del Kurdistan iracheno (IKR).
Israele ha mantenuto per decenni discreti legami militari, di intelligence e commerciali con la leadership dell’IKR. Anche Israele è stato un forte sostenitore dell’indipendenza curda.
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