Fonte: the cradle – thecradle.co
L’imminente visita di Mark Milley mira a valutare la crisi in cui versa l’esercito israeliano e il suo possibile impatto sulle forze statunitensi nella regione.
Il presidente del Joint Chiefs of Staff degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, visiterà Israele la prossima settimana mentre crescono le preoccupazioni di Washington sul piano di revisione giudiziaria di Tel Aviv e sui suoi effetti sull’esercito israeliano.
“La visita di Milley consentirà all’amministrazione Biden di valutare in prima persona quanto sia profonda la crisi all’interno dell’esercito israeliano e se possa avere implicazioni per le forze statunitensi in Medio Oriente”.
Il mese scorso, la Knesset ha approvato con successo la prima legge di revisione in legislazione, che limita la capacità della magistratura di rivedere le decisioni prese dal governo o dai funzionari eletti.
Di conseguenza, migliaia di riservisti dell’esercito israeliano hanno mantenuto le promesse di boicottare i loro doveri, e i funzionari militari di alto rango hanno avvertito di un deterioramento della prontezza dell’esercito al combattimento.
Un funzionario statunitense ha detto settimane fa che Washington teme che “la crisi che deve affrontare l’esercito israeliano potrebbe avere implicazioni negative per la strategia di deterrenza di Israele e potrebbe incoraggiare l’Iran o Hezbollah a condurre provocazioni militari che potrebbero aggravare la situazione nella regione”.
L’aviazione israeliana, in particolare, è stata colpita dai boicottaggi dei riservisti. La scarsa preparazione dell’aviazione israeliana potrebbe avere un impatto negativo sulle forze statunitensi che si coordinano con l’esercito israeliano nella regione, costringendo potenzialmente Washington a inviare più truppe.
Il maggiore generale israeliano Tomer Bar ha detto negli incontri con i piloti di riserva la scorsa settimana: “Sarà difficile riportare la situazione a quello che era”. Secondo i media israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu si è infuriato quando hanno iniziato a circolare i titoli dell’incontro, chiedendo in una teleconferenza con Bar e altri funzionari di “ritornare alle virgolette”.
Secondo quanto riferito, hanno rifiutato e hanno detto al primo ministro che era loro dovere fornire al pubblico i fatti.
Il 13 agosto, Netanyahu ha detto ai generali di non rendere pubbliche le valutazioni sulla preparazione dell’esercito, avvertendo che qualunque cosa avessero detto in un’audizione del comitato per le relazioni estere e la sicurezza della Knesset non sarebbe trapelata. Una settimana prima, Netanyahu avrebbe urlato contro i suoi capi dell’esercito.
L’udienza si è tenuta il 16 agosto quando i legislatori sono stati informati sulla crisi di preparazione.
Nei giorni scorsi un funzionario del partito Likud di Netanyahu ha affermato che tutti i riservisti devono essere “trattati come ribelli” e anche il figlio del primo ministro ha attaccato il capo di stato maggiore militare israeliano, Herzi Halevi , accusandolo della crisi.
Il mese scorso, Halevi ha avvertito che i boicottaggi dei riservisti minacciano l’esistenza dello Stato di Israele.
Nel tentativo di allentare la tensione con i militari, il 15 agosto Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione congiunta con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, affermando che stanno “lavorando in stretta collaborazione e sostenendo pienamente il capo di stato maggiore dell’IDF e gli ufficiali dell’IDF per garantire la sicurezza del paese e dei suoi cittadini”.
Tuttavia, i membri del partito di Netanyahu, tra cui Tally Gotliv e David Amsalem, hanno continuato a giustificare gli attacchi ai militari per il loro “fallimento nella repressione” dei riservisti e per il loro “gioco nelle mani” del nemico di Israele divulgando informazioni sensibili.
https://new.thecradle.co/articles/pentagon-deploys-top-army-chief-to-israel