MARISTAER GROTTAGLIE (TA) – INTERVISTA AL COMANDANTE CV (PIL.) IVAN LEONARDO PAGLIARA

Testo Stefano Reduzzi – Foto Stefano Reduzzi, Raffaele Fusilli, Emiliano Scopece, Marina Militare

La base

A pochi chilometri da Taranto vi è una ridente cittadina famosa in tutto il mondo per le sue ceramiche, Grottaglie, con un quartiere dedicato ai laboratori artigianali dove si producono oggetti con forme e colori inconfondibili. Scendendo verso la parte bassa della località pugliese, non si può non notare il vasto sedime aeroportuale, dove sicuramente spicca la parte della Base della Marina Militare, MARISTAER Grottaglie, che negli anni si è ingrandita e trasformata, per asservire alle esigenze sempre più importanti della Forza Armata.

La sua storia parte dalla Prima Guerra Mondiale quando era un idroscalo della Regia Marina, da cui operavano biplani e dirigibili.

Nel 1923, con la costituzione della Regia Aeronautica, i mezzi e le Basi della Regia Marina, fra cui anche Grottaglie, passarono alla nuova Forza Armata.

La Marina comunque non rinunciò al suo progetto di possedere una propria aviazione e cominciò, nel 1950, a formare i propri piloti presso le scuole di volo degli Stati Uniti, consapevole della necessità di possedere una componente aerea integrata nella propria organizzazione.

La sua lungimiranza venne premiata nel 1956 con la costituzione del 1° Gruppo Elicotteri di base ad Augusta, a cui vennero assegnati alcuni elicotteri AB-47G. Nel 1976, sentita l’esigenza di costituire un Gruppo di Volo per il supporto degli elicotteri AB-204 imbarcati sulle navi dell’arsenale di Taranto, la Marina diede vita al 4° Gruppo Elicotteri nella sede di Grottaglie, avviando il processo di riacquisizione della Base dell’Aeronautica Militare, che si completerà nel 1993. Nel 1979, allo scopo di fornire al Gruppo di Volo il necessario supporto tecnico, logistico ed amministrativo, a similitudine di quanto già accaduto per le Basi di Catania e di Luni (SP), nasceva il Comando della Stazione Elicotteri della Marina Militare di Grottaglie, intitolata al TV Marcello Arlotta scomparso nell’Adriatico durante un’azione bellica con un dirigibile modello A1 da 18.000 m³ nel corso del 1° Conflitto Mondiale.

Nel 1991, con l’acquisizione da parte della Marina dei due Harrier biposto veniva costituito il Gruppo Supporto Aerei Imbarcati (GRUPAER), che riceverà negli anni successivi la versione monoposto AV-8B Plus.

Nel 1999 venne adottata per la nuova denominazione “Stazione Aeromobili Marina Militare”, in breve MARISTAER, a sottolineare la peculiarità di questa base di disporre di velivoli ad ala fissa oltre che di quelli ad ala rotante.

Oggi tra le strutture più importanti di questa moderna realtà militare, oltre ai due Gruppi di Volo già citati, troviamo il Simulatore di Volo AV-8B Plus, che riproduce fedelmente due cabine di pilotaggio e le capacità del volo aereo, comprese quelle notturne.

Vi è poi il Pronto Intervento Linea (PIL) ovvero il servizio antincendio aeroportuale in grado di intervenire rapidamente in caso di incidente aereo (e con servizio attivo h24) e il Servizio Sanitario, per sostenere le necessità quotidiane di una comunità così numerosa e gestire le emergenze di natura sanitaria.

Nella Base infatti sono presenti un’infermeria in cui si trovano un ambulatorio dotato di alcuni presidi di primo soccorso, una stazione vaccinale e un consultorio psicologico.

Citiamo anche il Servizio Difesa Installazioni (SDI) che provvede alla guardia e alla difesa armata delle installazioni del sedime militare, generalmente con fucilieri del 3° Reggimento della Brigata Marina San Marco.

Infine, ma non meno importante, è la Sala Storica intitolata all’AI Filippo Bonfiglietti, che nel suo percorso raccoglie tutti cimeli e oggetti vari dell’aviazione navale, dalle prime bandiere alle vecchie divise, dalle medaglie ai distintivi da tuta, dall’elicottero A-106, all’Hero (un APR), per finire con una ricostruzione di una sala attesa volo tipica delle Unità Navali degli anni ’80.

Intervista al Comandante di MARISTAER CV Pagliara

Durante i miei due giorni di visita presso la base aerea tarantina della Marina Militare, ho avuto la possibilità di intervistare il Comandante, CV (Pil.) Ivan Leonardo Pagliara, che gentilmente mi ha dedicato un po’ del suo tempo per rispondere ad alcune domande.

Comandante Pagliara ci spieghi come è organizzata a livelli di Gruppi Volo e di mezzi aerei la base di Grottaglie.

MARISTAER Grottaglie è un unicum delle Forze Aeree della Marina Militare perché è l’unica tra le Basi della Forza Armata che ospita le attività sia di elicotteri che di aerei a reazione, fornendo loro tutto il supporto logistico necessario.

Grottaglie è infatti sede del Quarto Gruppo Elicotteri, equipaggiato da qualche anno da elicotteri NH-90 di due diversi tipi.

L’SH-90A, dotato dei sensori necessari per le missioni antinave e antisommergibile, imbarcato su tutte le Unità della Squadra Navale per allargane il raggio di scoperta e sorveglianza.

Vi è poi l’MH-90A, molto simile all’UH-90A in dotazione all’Esercito Italiano – da cui si differenzia essenzialmente per gli interventi di “navalizzazione” – progettato per il trasporto tattico delle truppe e dotato di equipaggiamenti e protezioni che ne consentono l’impiego anche in zona di battaglia, principalmente in missioni di supporto alle operazioni anfibie e speciali, generalmente condotte a bordo di Unità del tipo LPD e da Nave Garibaldi, e in futuro da Nave Trieste.

L’altro Gruppo di Volo alle mie dipendenze è il GRUPAER, il “nido” della capacità aerotattica della Marina Militare, che in questo momento si trova ad affrontare la storica transizione dagli AV-8B Plus agli F-35B, gestendo tutte le incombenze imposte dall’introduzione in linea del nuovo Sistema d’Arma e, in contemporanea, la necessità di continuare a garantire il necessario livello di output capacitivo con la linea di volo “legacy”, senza far mai mancare il supporto operativo alla Flotta.

Come numeri di velivoli, ci può dire quanti sono gli elicotteri del 4° Grupelicot e quanti sono invece gli aerei del Grupaer?

Il 4°GE in questo momento ha 21 elicotteri assegnati, ma il numero dei mezzi disponibili per l’attività operativa è variabile a seconda dei periodi, poiché alcuni sono fermi per attività manutentive anche lunghe.

Quest’anno è prevista la consegna degli ultimi 3 SH-90A, per cui la linea volo del Gruppo crescerà ulteriormente, anche se ne prossimi anni, con la transizione del 2° Gruppo Elicotteri di Catania dall’SH-212A verso l’SH-90A, ci attendiamo una ridistribuzione generale di questi elicotteri.

Per quanto riguarda gli AV-8B Plus, verranno progressivamente dismessi  in relazione all’entrata in linea dei nuovi  F-35B, che al momento sono quattro , al fine di  mantenere un equilibrio sostenibile per le risorse logistiche e di personale a sostegno del Gruppo.

Due velivoli F-35B erano in dotazione all’US Marine Corps, nell’ambito dell’accordo con loro che ci vedeva rischierati negli Stati Uniti per l’addestramento dei piloti e dei manutentori, rientrati poi in Italia nello scorso dicembre con una lunga trasvolata atlantica.

Il quarto F-35B è stato consegnato da poche settimane dallaFACO (Final Assembly and Check-Out) di Cameri, mentre entro fine anno saranno consegnati altri due aerei, potando così il totale a sei.

Come si sta attrezzando e sviluppando MARISTAER Grottaglie per l’introduzione di questo nuovo F-35B in linea?

La MARISTAER, come avrà potuto vedere, ha parecchi cantieri aperti, sviluppati nell’ambito dei progetti infrastrutturali di Forza Armata che, in seguito alla recente conferma di Grottaglie quale Base di riferimento per la capacità aerotattica imbarcata di 5^ generazione, sono ora affiancati da una ancor più vasta progettualità a livello dello Stato Maggiore della Difesa.

A dicembre dello scorso anno abbiamo infatti cominciato il cosiddetto processo di “site activation”, che vede impegnata la Marina affiancata da Segredifesa e da una serie di partner industriali, su un complesso percorso che, attraverso una serie di riunioni periodiche, coordinerà e monitorerà tutte le attività di adeguamento della Base al fine di renderla idonea al pieno supporto delle attività logistiche, manutentive e addestrative per l’F-35B, poiché la “piattaforma” per il supporto delle missioni operative rimarrà, come già avveniva per gli AV-8B, la Portaerei.

A livello di costruzioni, cosa state edificando su questo sedime aeroportuale?

Stiamo costruendo nuovi alloggi, abbiamo recintato la linea volo del GRUPAER (ora ci vuole un pass apposito per entrare), abbiamo fatto degli interventi in linea di volo per renderla più adatta ad assolvere le sue funzioni e a garantire un assetto di sicurezza potenziato.

Sono state montate anche delle barriere anti-rumore e inizieremo a breve la costruzione di una nuova centrale operativa di controllo degli aeromobili e di nuovi laboratori, come ad esempio quello per i controlli non distruttivi.

Ma sono previste tante altre attività infrastrutturali, tra cui la costruzione di un nuovo hangar, con le officine di supporto laterali, l’allargamento del piazzale di parcheggio e il miglioramento della recinzione dell’area di GRUPAER, nonché il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza per l’area destinata agli F-35B. Stiamo inoltre aggiornando un edificio, già precedentemente costruito per ospitare il simulatore di volo per l’F-35B, in accordo con le nuove specifiche introdotte riguardanti l’evoluzione dei simulatori di volo.

Da ultimo, ma non meno importante, nel lungo termine abbiamo anche l’ambizione di costruire, nei pressi dell’ingresso della Base, un nuovo e più grande edificio per ospitare la già ricca Sala Storica, in modo da aumentare l’estensione dell’esposizione e per poter consentire anche un accesso diretto dall’esterno (come ad esempio avviene per il Museo Navale di La Spezia), agevolando così le visite per il pubblico.

Tutti questi progetti hanno come filo conduttore l’efficientamento delle risorse, come ad esempio i sistemi di videosorveglianza, che saranno dotati di sistemi di intelligenza artificiale che ci consentiranno di aumentare la vigilanza delle aree critiche impiegando meno personale.

Si parla sempre più frequentemente anche di aerei a pilotaggio remoto (APR): sono previsti su questa base?

L’interesse della Forza Armata per questo tipo di aeromobile non nasce oggi, è già qualche anno che la Marina sta ricercando delle soluzioni in questo ambito e MARISTAER Grottaglie sarà la prima delle Basi che inizierà a operare con gli APR: nel 2023 dovremmo infatti cominciare a volare con gli aeromobili del tipo Scan Eagle, ad ala fissa.

Di fatto, a regime, tutti i Gruppi Volo ad ala rotante saranno dotati di una capacità parallela per impiegare questi APR, per cui, in futuro, le nostre Componenti Imbarcate (dette SEZELICOT) dovranno essere in grado di utilizzare sia l’elicottero (come hanno sempre fatto) sia questo nuovo tipo di aeromobile.

Per concludere, quindi MARISTAER Grottaglie sempre più una base con una diversità di velivoli a disposizione per la Marina Militare, con aerei, elicotteri ed APR. Sarà una gestione complessa?

Si tratterà certamente di una sfida rilevante, ma sono sicuro che MARISTAER ne sarà all’altezza, perché veniamo da una storia importante, con un passato che ci ha già visto gestire il Quarto Gruppo Elicotteri su due linee di volo diverse (AB-212 ed SH-3D).

Si trattava nella sostanza dell’equivalente di due Gruppi di Volo (anche nei numeri di macchine e di personale) sotto lo stesso Comando, cui si affiancava, nella sua specificità, il GRUPAER.

La nostra storia e la qualità del nostro personale mi fa essere fiducioso sul futuro della Base: Grottaglie saprà essere all’altezza dei compiti assegnati, e rispetterà con orgoglio i target che saremo chiamati a conseguire, nonostante le difficoltà che attraversano l’intera Forza Armata, prima tra tutte quella del personale (seppure Grottaglie, anche come dotazione organica, abbia e sia destinata ad avere numeri più importanti rispetto alle altre Basi delle Forze Aeree della MM).

MARISTAER è baricentrica rispetto alla Stazione navale di Taranto – che, con la 2^ Divisione Navale, è la Base più importante della Forza Armata – e all’area di Brindisi, sulla quale insistono la 3^ Divisione Navale e la Brigata Marina San Marco.

In tale contesto, riveste un ruolo centrale nello schema di manovra della Squadra Navale, poiché fornisce i mezzi aerei necessari per armare il Carrier Strike Group e l’Amphibious Task Group, capacità che, combinate, consentono alla nostra Forza Armata di esprimere una Expeditionary Task Force.

Il volo

Grazie ad una missione per un volo di addestramento basico, e grazie all’interessamento di COMFORAER e di UPICOM dello Stato Maggiore della Marina Militare, ho avuto la possibilità di effettuare un volo a bordo dell’Harrier T/AV-8B.

Condizione essenziale per volare su questo tipo di aereo tattico militare è superare la rigorosa visita medica presso l’Istituto di Medicina Aero Spaziale dell’Aeronautica Militare, che prevede una mezza giornata con tutti i tipi di esami e di controlli anche sotto sforzo, alla fine dei quali, con l’esito positivo, si consegue l’abilitazione al volo da passeggero su aviogetto militare.

Al mio arrivo in base vengo indirizzato al Comandante del GRUPAER che subito mi mette a mio agio e mi spiega l’iter delle procedure di pre- e post-volo, presentandomi il pilota con cui decollerò, e facendomi sentire da subìto un vero “lupo”.

Ci si dirige così verso la sala vestizione, dove inizio ad indossare la tuta di volo e gli scarponcini, per poi passare alla tuta anti-G, al paracadute e al casco con relativa maschera per l’ossigeno.

Così vestito vengo accompagnato dagli specialisti verso l’Harrier biposto 1-01, già pronto sotto la tensostruttura.

Il meteo è perfetto, sole, cielo azzurro, assenza di vento, il meglio per un volo senza problemi.

Una volta seduto dietro il pilota, ha inizio il briefing su tutto quello che devo saper fare prima del volo, dopo il volo ed in caso di emergenza, nozioni molto importanti che il pilota navale mi spiega nei minimi dettagli.

Si passa quindi alla parte pratica (solo per alcune manovre), dopo di che gli specialisti chiudono il tettuccio e, accesi i motori, si va verso la pista per il decollo.

Mi sento tranquillo, anche se i primi dubbi iniziamo a balenarmi nella mente, ma sono fiducioso che tutto andrà bene, visto anche che il giovane pilota seduto davanti a me ha già all’attivo oltre 500 ore di volo su quel tipo d’aereo. Il colloquio con lui è costante e questo mi serve a distogliere certi pensieri dalla testa, ma anche per capire esattamente cosa sta avvenendo intorno a noi. Ricevuto l’ok al decollo dalla torre di controllo, sento una forte spinta che m’inchioda la schiena al seggiolino e poi man mano la velocità aumenta, sino a che le ruote si staccano da terra e progressivamente si sale.

Tutto bene, mi sembrava di essere alla partenza di una gara con un’auto di Formula 1, tanto la sensazione della corsa in velocità era simile.

Raggiunta la quota di crociera, ci dirigiamo verso sud, osservando il circuito di Nardò, per poi arrivare alla punta estrema sud della Puglia, Santa Maria di Leuca, e successivamente virare e risalire verso il radar AM di Otranto.

Si prosegue verso nord, toccando Brindisi e poi Bari, e oltre che al panorama, il mio sguardo è sempre anche rivolto ai display difronte a me che indicano i parametri del volo.

Anche in mare la navigazione è tranquilla, solo alcuni mercantili ed una nave da crociera, null’altro, anche se speravo di vedere dall’alto qualche Unità Navale della nostra Marina.

Il pilota tiene i contatti con le varie torri di controllo e sempre più ci avviciniamo ad Amendola, sede del 32° Stormo AM, che ci permette un veloce sorvolo…. (omissis).

Ma ad un certo punto arriva la richiesta di liberare velocemente il loro spazio aereo ed è qui che inizia la parte più avvincente del volo.

Di colpo mi trovo con gli occhi rivolti al cielo, con una fortissima spinta verso l’alto, l’ossigeno che aumenta la sua portata nella maschera, poi una veloce virata a sinistra e sento che la tuta anti-G inizia a stringere (siamo arrivati a quasi 3G !!).

A questo punto si scende di quota e ci si stabilizza in volo orizzontale, il che mi permette di tirare un respiro di sollievo e tornare di nuovo a parlare con il pilota, che nel frattempo mi ha chiamato un paio di volte, e ad osservare il panorama che inizia a prospettarsi montuoso.

Ma…cosa sta succedendo?

Vedo il pilota estrarre una grande cartina di aeronavigazione ed iniziare a consultarla, poi mi chiede di individuare a terra alcuni punti…. troviamo la corrispondenza sulla carta, per cui fatta la localizzazione, ripone la cartina nell’apposita tasca laterale e si riprende a volare portando la punta del T/AV-8B di nuovo verso sud.

Passiamo nella parte interna della Puglia per poi arrivare di nuovo sul mare e dirigerci verso Taranto, un passaggio veloce sull’arsenale navale (con vista della Portaerei Cavour) e quindi di nuovo verso Grottaglie, per il nostro ritorno in base.

Arrivati in prossimità della pista, l’atterraggio viene fatto in modo verticale, provando così le prestazioni uniche di questo aereo dell’Aviazione Navale, che è in via di transizione con il nuovo F-35B.

Ritornando al parcheggio assegnatoci, dopo aver disarmato il seggiolino eiettabile, una volta fermi e aperto il tettuccio trasparente, scendevo felice da questo entusiasmante volo, che ricorderò per sempre e che prendendo spunto da un famoso film sull’aviazione navale americana mi permetterà di dire “di essere stato lassù, con il meglio del meglio”.

Una volta tornato in abiti civili è seguito un piccolo e sobrio rinfresco, che mi sono sentito in dovere di offrire a tutto il “branco” proprio nella loro “tana”, ovviamente a base di prodotti tipici locali.

La consegna da parte del Comandante di una stampa dell’Harrier con la dedica per questo mio spettacolare volo e corredata dalle firme di tutti i piloti concludeva questa magnifica esperienza che ricorderò come uno dei giorni più belli della mia vita, con delle sensazioni magnifiche, che mi hanno portato “a toccare il cielo con un dito”.

Ringraziamenti

L’autore desidera porgere un particolare GRAZIE all’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione dello Stato Maggiore Marina, al Comandante delle Forze Aeree, al Comandante di MARISTAER Grottaglie, al Comandante del GRUPAER, al pilota del T/AV-8B e a tutte le persone che si sono prodigate per la riuscita del volo, comprese le attività a terra pre- e post-volo, nonché per la cordiale accoglienza riservatami.

Ed infine un grazie anche alla sig.ra Viviana S. e al sig. Vincenzo N. per la cortese assistenza e collaborazione a tutte le mie varie attività nella base.

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