31° ANNIVERSARIO LYRA 35

Testo Francesco Farina  – Foto  46a B/A e Fabio Cipriani

Sabato 14 gennaio u.s. si è svolta a Montemurlo la cerimonia per il 31° Anniversario del Lyra 35, un momento sempre rilevante per la città e la locale sezione dell’Associazione Arma Aeronautica, per  Prato e per la 46a B/A.

Quest’anno l’evento in ricordo dei Caduti, Magg. Carlo Stoppani, Ten. Paolo Dutto e M.llo Cesare Nieri, è stato preceduto dalla S. Messa, officiata martedì 10 gennaio presso il Sacrario di Kindu a Pisa, dal Cappellano della 46a B/A che aveva al suo fianco don Jarek, parroco della chiesa Santa Madre di Dio a Fornacelle di Montemurlo.

Successivamente, sulle note dell’Inno Nazionale, alla presenza di uomini e donne della Brigata ed in particolare del 2° Gruppo, delle Associazioni d’Arma e di volontariato, del Prefetto di Prato dott.ssa Adriana Cogode, del Vice Questore Vicario Francesco Triggiani,  del Col. Francesco Zamponi Comandante Provinciale dei Carabinieri, del Cap. Lorenzo Marzoli della Guardia di Finanza, si è tenuto l’alzabandiera cui faceva seguito il saluto portato da Francesco Farina e Meraldo Cipriani dell’A.A.A. di Prato e Montemurlo che hanno ricordato il giovane aviatore Giacomo Di Napoli, caduto lo scorso 11 luglio mentre si preparava a difendere i nostri colori ai Campionati mondiali di volo a vela in Francia.

Don Jarek, dopo un momento di raccoglimento e di preghiera, sulle note sempre struggenti del Silenzio, benediva la corona deposta al monumento ai Caduti dal Col. Andrea Quaglia, in rappresentanza del Col. Giuseppe Addesa, Comandante la 46a BA, impossibilitato a presenziare, e dal Ten.Col. Giovanni Fiorillo, Comandante il 2° Gruppo,.

Il Prefetto di Prato ed il Sindaco di Montemurlo deponevano quindi un omaggio floreale cui seguivano i discorsi del Sindaco, Simone Calamai, del Ten.Col. Giovanni Fiorillo e del Col. Andrea Quaglia che ricordavano i valori condivisi, l’importanza dell’evento ed il forte legame che si è instaurato tra la comunità locale e l’Aeronautica.

Il ritrovo dei partecipanti per un rinfresco nella sala parrocchiale cui seguiva il brindisi  e l’immancabile “Ghereghez” concludevano la cerimonia.

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