TORINO, ADESCAVANO MINORENNI SUL WEB E GIOCHI ONLINE: PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA E DUE ARRESTI

Fonte:Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Ufficio Stampa

Torino, 14 OTT  La Procura  della Repubblica  di Torino  ha delegato al Nucleo Operativo della Compagnia  Carabinieri di  Torino Mirafiori l’esecuzione di 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 27enne della provincia  di Caltanissetta e di un  35enne della provincia di Vicenza, gravemente  indiziati di violenza sessuale su minore, pornografia  minorile aggravata e detenzione ingente di materiale pedopornografico. L’attività d’indagine  è scaturita dalla denuncia presentata nel settembre  2021 dalla madre di   una  minore,  che ha consentito di scoprire alcuni pedofili che agivano  sul web.

Nello specifico, uno degli indagati – fingendo in un primo momento di essere donna – avrebbe avviato  una conversazione con la minore  attraverso la chat di un gioco online.

I due avrebbero successivamente iniziato a  conversare su WhatsApp, dove l’indagato avrebbe conquistato  la fiducia della bambina con numerosi complimenti e rassicurazioni, con conseguente richiesta di fotografie e video intimi di lei e del fratellino di più piccolo.

Un  analogo comportamento sarebbe stato tenuto da altro soggetto. Il tutto si è interrotto solo quando la madre ha notato le chat sul telefono cellulare in uso alla ragazzina.

Le indagini dei carabinieri hanno consentito di individuare e perquisire uno degli indagati già nel mese di dicembre dell’anno scorso e di sequestrargli un telefono cellulare contenente un ingente  quantitativo di materiale pedopornografico nonché conversazioni   tramite WhatsApp e Telegram ritenute di interesse investigativo.

Da li l’esecuzione di 12 perquisizioni in tutta Italia col sequestro di svariati dispositivi elettronici che sono al vaglio degli investigatori. L’indagine ha consentito di raccogliere elementi che portano a ritenere in ipotesi di accusa il ricorso ad una strategia di adescamento particolarmente subdola, fatta di avances e complimenti virtuali rivolti a minorenni, spesso proprio tramite chat di giochi online.

I  fatti dovranno essere dimostrati nel corso del  processo, nella consapevolezza che gli indagati non si considerano colpevoli fino a condanna definitiva.

@Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Ufficio Stampa

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