F-35B: AD ALGHERO ESERCITAZIONE CONGIUNTA DELL’AERONAUTICA MILITARE E DELLA MARINA MILITARE

Fonte: Aeronautica Militare

Aumentare il raggio d’azione per la proiezione del potere aerospaziale, sfruttando le caratteristiche STOVL (Short Take Off and Vertical landing) cioè le capacità di decollo corto e atterraggio verticale dei caccia F-35B, attraverso il sistema ALARP (Air Landed Aircraft Refuelling Point) – in pratica un rifornimento a terra, con motori accesi (in gergo hot pit) – per favorirne l’operabilità su piste corte o danneggiate. 

Con questo obiettivo, mercoledì 31 agosto 2022, si è svolta presso il Distaccamento Aeroportuale di Alghero (SS), in Sardegna, un’esercitazione congiunta che ha visto protagonisti aerei e personale dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare. 

In molti teatri operativi, infatti, non ci sono piste idonee alle operazioni di velivoli a decollo convenzionale, con la conseguente necessità di rischierare gli aerei su basi lontane dal teatro di operazioni vero e proprio, con incremento di costi e rischi. Le caratteristiche di decollo corto e atterraggio verticale, però, offrono agli F-35B enorme flessibilità e agilità di impiego, consentendone quindi il posizionamento in prossimità delle aree di crisi, sin dalle prime fasi.

Questo tipo di esercitazione, come già accaduto nei mesi scorsi sull’isola di Pantelleria, nell’ambito della capacità air expeditionary dell’Aeronautica Militare, prevede proprio l’utilizzo di una cosiddetta “base austera” (segmento capacitivo land-based) – in questo caso riprodotta sull’aeroporto di Alghero – dove gli F-35B di Aeronautica e Marina hanno simulato le operazioni di rischieramento rapido verso una Forward Operating Base (FOB) in una zona di operazioni ad alto rischio. 

Lo scopo, dunque, è ridurre i tempi d’intervento in una zona d’operazioni altamente contesa e, al tempo stesso, consolidare il livello di cooperazione interforze tra Aeronautica e Marina nel campo logistico ed expeditionary dei rispettivi velivoli F-35B, come ha sottolineato il capo di stato maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea, Luca Goretti.

“Abbiamo sempre detto – ha spiegato – che dobbiamo ricercare piste corte perché ce ne sono moltissime in giro per il mondo però non possiamo addestrarci in quei posti. Dobbiamo trovare in Italia posti simili; Alghero, Pantelleria e magari altri siti similari potranno essere molto utili per far crescere operativamente questo sistema d’arma, un sistema capacitivo di aderenza per la proiettabilità della nostra componente. Questa attività, quindi, è un prosieguo della nostra attività di crescita nel settore Air Expeditionary”.

L’esercitazione è stata svolta con un velivolo KC-130J della 46^ brigata aerea di Pisa dell’Aeronautica Militare con un F-35B del 32° stormo di Amendola (Fg) e un velivolo omologo della Marina Militare, mentre il sistema ALARP (Air Landed Aircraft Refuelling Point), invece, è stato operato dal personale del 3° stormo di Villafranca (VR).

L’attività è stata organizzata e coordinata dal comando della squadra aerea, si avvalsa del comando operazioni aerospaziali di Poggio Renatico (FE) in qualità di tactical controller e tasking unit, con l’obiettivo di riprodurre uno scenario operativo, in cui si svolgono operazioni aeree e di supporto logistico con velivoli di 5ª generazione. 

Quest’addestramento segue una serie di attività simili che l’Aeronautica Militare ha svolto sia in piena autonomia sia in collaborazione con altre Forze Armate e altre Nazioni. Tra queste, l’evento addestrativo svolto con la portaerei “Cavour” e la HMS Queen Elizabeth lo scorso novembre e quello, già citato, sempre con velivoli della Marina Militare a Pantelleria, per favorire l’interoperabilità tra le due Forze Armate, come ricordato anche dal comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, presente ad Alghero.

Sempre in quest’ottica, invece, nel mese di giugno, per la prima volta una coppia di F-35B dell’Aeronautica Militare è stata rischierata per un ristretto e limitato periodo di tempo sull’aeroporto islandese di Keflavìk, dov’erano rischierati già quattro F-35A dell’32° stormo per l’operazione NATO di Air Policing “Northern Lightning III”.

@Aeronautica Militare

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