LA STORIA DI SERBIA E UCRAINA

Vi racconto una storia, anzi due.

Prima storia: C’era una volta una piccola e simpatica Nazione chiamata SERBIA nella quale una provincia chiamata KOSOVO con motivazioni più o meno valide e più o meno comprensibili decide di rendersi indipendente. La SERBIA, non volendo perdere una parte del suo territorio (dove insistono molti  monasteri patriarcali appartenenti alla Chiesa ortodossa serba), si oppone alla scissione,  ma il KOSOVO insiste e iniziano una serie di ostilità. La Serbia impone la serbizzazione del KOSOVO il quale però ha un amico, uno stato più grande chiamato STATI UNITI d’AMERICA –NATO- che, invocato in soccorso dalla piccola amica, interviene militarmente contro il suo avversario. Morti e feriti tra i civili serbi. Ma anche la SERBIA ha un amico, una stato più grande chiamato RUSSIA che però (forse per il “quieto vivere”) non interviene in soccorso del piccolo amico. Il Kosovo riesce a diventare indipendente e la SERBIA, dopo aver subito pesanti  bombardamenti (da parte NATO), perde una parte dei suoi territori. Grazie all’intervento della NATO ora nel cuore dell’Europa c’è un nuovo simpaticissimo stato mussulmano!. Per la corrente di pensiero principale, per l’unico pensiero dominante consentito, adeguatamente indottrinato  e per l’opinione pubblica opportunamente manipolata e addormentata, l’amico grande del Kosovo, gli STATI UNITI d’AMERICA –NATO-,  nel bombardare la SERBIA ha fatto una cosa buona e giusta. Alla cattiva SERBIA (ed al suo grande e silente amico RUSSIA) ben gli sta! Morale della favola: il separatista (KOSOVO)  e l’invasore (USA+NATO) sono il bene e vincono contro l’unionista (SERBIA) che è il male.

Seconda storia: C’era una volta una “piccola” e simpatica Nazione chiamata UCRAINA nella quale una provincia chiamata DONBASS (Repubblica Popolare di Doneck + Repubblica Popolare di Lugansk) con motivazioni più o meno valide e più o meno comprensibili decide di rendersi indipendente. L’UCRAINA, non volendo perdere una parte del suo territorio (dove insistono ricchi giacimenti di carbone e materie prime), si oppone alla scissione,  ma il DONBASS insiste e iniziano una serie di ostilità. L’UCRAINA impone l’ucrainizzazione del Donbass  il quale però ha un amico, uno stato più grande chiamato RUSSIA che, invocato in soccorso dal piccolo amico, interviene militarmente contro il suo avversario. Morti e feriti tra i civili ucraini. Ma anche l’UCRAINA ha un amico, una stato più grande chiamato STATI UNITI d’AMERICA –NATO- che, pur fornendo armamenti, non interviene in soccorso del piccolo amico per opportunità politica e strategica. Al momento della scrittura di questa narrazione non si sa ancora se il DONBASS  riuscirà a diventare indipendente e se l’UCRAINA, dopo aver subito azioni belliche (da parte della RUSSIA), perderà una parte dei suoi territori. Sappiamo però che per la corrente di pensiero principale, per l’unico pensiero dominante consentito, adeguatamente indottrinato e per l’opinione pubblica opportunamente manipolata e addormentata  (e rimbambita dopo due anni di incessante martellamento mediatico sulla vera o presunta pandemia), l’amico grande del DONBASS, la RUSSIA,  nel bombardare l’UCRAINA ha fatto una cosa esecrabile e deplorevole, e alla buona  e povera UCRAINA (ed al suo grande e silente amico STATI UNITI d’AMERICA) deve andare tutta la nostra solidarietà, vicinanza e benevolenza. Morale della favola: il separatista (DONBASS) e l’invasore (RUSSIA) sono il male che devono essere sconfitti dall’unionista (UCRAINA) e dai suoi sostenitori (USA+NATO+UE) che sono il bene.

Due storie uguali con due finali uguali ma due “morali della favola” differenti.

Cambiando l’ordine dei soggetti coinvolti nella storia il risultato cambia.

Emanuele LAINA

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