La Turchia in Libia

07 Gennaio 2020: FONTE -Stella d’Italia News-

Mentre la nostra diplomazia, a dire il vero insieme a quella inesistente della Unione Europea balbetta e bela delle inutili banalità circa la necessità di fermare i combattimenti e di cercare una via di uscita diplomatica dal disastro totale nel Vicino Oriente e mentre le truppe del generale Haftar e una variegata coalizione di tagliagole islamici e mercenari conquista la città natale dell’infame Gheddafi: Sirte, i Turchi sbarcano nuovamente in libia dalla quale furono scacciati proprio da noi italiani nel 1911 con la guerra italo-turca.

Paghiamo ancora la violenta e stupida politica delle primavere arabe e soprattutto, per noi, il violento e stupido tentativo della Francia e Inghilterra di scalzarci dalla Libia e dal petrolio e gas libico attaccando Gheddafi, per il quale, detto per inciso, non ho nessun rimpianto ma che era comunque un elemento di stabilizzazione dei flussi di migrazione illegale dall’Africa.

Ora ci sono tre forze locali a contendersi il potere e i territori del Nord Africa e della penisola Araba: Turchia, Iran e Arabia Saudita e due forze globali: Gli Stati Uniti e la Russia anche se vedrete che tra poco arriveranno anche i cinesi, sempre che fiutino la possibilità di guadagnarci qualcosa economicamente.

Di tutti questi i più pericolosi per i nostri interessi sono i turchi che hanno già ostacolato le nostre prospezioni minerarie nel mare di Cipro con minacciose manovre della loro marina militare.

Il regime islamista e imperialista di Erdogan ha già superato i propri confini attaccando e massacrando le popolazioni curde in Iraq con l’appoggio degli americani e ora lo sbarco a tripoli di truppe turche rinfocola il sospetto di un nuovo impero ottomano in divenire.

Con la Libia controllata dai turchi la nostra presenza sulla antica Quarta Sponda svanirebbe. Abbiamo già visto l’atteggiamento dei Turchi verso di noi nel mare di Cipro. Il gasdotto tra Libia e Italia sarebbe controllato da loro e le nostre aziende petrolifere dovrebbero lasciare il passo a quelle gradite ai turchi e, visto l’appoggio americano alle mire di Erdogan, sicuramente sarebbero quelle americane a spadroneggiare.

Ma perchè gli americani appoggiano Erdogan? Dato per scontato che all’America non importa nulla dell’Europa e vedrebbe anzi con piacere un declino economico europeo che farebbe sparire un concorrente all’uso del dollaro come valuta di riferimento internazionale, il motivo sta nell’Arabia Saudita e nell’Iran.

Iran e Arabia Saudita, entrambe teocrazie repressive, oscurantiste, misogine, violente hanno due visioni opposte dell’Islam e su questa divisione religione si basa l’aggressività espansionistica iraniana che guarda con cupidigia non solo al controllo dei luoghi considerati santi dai musulmani ma anche e soprattutto alle immense ricchezze petrolifere della penisola araba.

Il problema sta nel fatto che quelle ricchezze petrolifere sono sfruttate primariamente dai soliti americani che sorreggono e difendono l’orribile teocrazia saudita.

Ecco quindi che Erdogan viene utile e che quindi gli si permette di massacrare gli inermi curdi e di proiettare la sua influenza nel Mediterraneo che potrebbe, anche a breve, diventare un lago turco e allora addio Mare Nostrum, Erdogan controllerebbe non solo le risorse minerarie ma anche la bomba demografica dell’immigrazione illegale che ha già alterato la demograzie europea in maniera preoccupante e in direzione di una crescente islamizzazione di cui la Turchia potrebbe essere paladina e sponsor.

Con tutto l’amore che si può avere per la pace e per la diplomazia questo sarebbe il momento di mostrare i muscoli almeno in Libia, un teatro che è alle porte di casa tralasciando i belati qualunquistici e generici. Se ci sfuggirà di mano l’iniziativa sia come italiani che come europei avremo perso il Mediterraneo e questo comporterà il nostro strangolamento.

Andrea Marrone

 

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