LEGNANO (MI) – OMICIDIO TIRINO: FERMATO DAI CARABINIERI IL FRATELLO DELLA COMPAGNA

28 Settembre 2017: FONTE – LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA” Comando Provinciale di Milano –

Nel corso della notte, i Carabinieri della Compagnia di Legnano, collaborati da quelli del Nucleo Investigativo di Monza, coordinati dal Sostituto Procuratore di Busto Arsizio Dott. Nicola Rossato, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, disposto dallo stesso P.M., nei confronti di Calello Antonio, 29enne, meccanico, già noto alle Forze dell’Ordine.

Il fermo è stato disposto dall’A.G. all’esito delle risultanze investigative raccolte dagli inquirenti nelle serrate ed ininterrotte indagini avviate ieri mattina. Le attività investigative sono partite da una valutazione di ogni ipotesi per poi concentrarsi sull’ambito familiare.

Nell’immediatezza i Carabinieri di Legnano hanno raccolto plurime testimonianze e operato numerosi perquisizioni locali. In particolare, in quella effettuata presso l’appartamento del fermato, venivano rinvenuti e posti in sequestro 3 proiettili cal. 7,65, stesso calibro di quelli che avevano attinto la vittima. Nel contempo, dall’escussione dei testimoni, emergeva che l’omicida si era mosso a bordo di una Ford Focus di colore scuro, risultata a lui in uso.

Il soggetto è stato quindi rintracciato e, una volta condotto presso la caserma di Legnano, è stato sottoposto ad interrogatorio, nel corso del quale, reso edotto delle evidenze investigative acquisite, ha ammesso le proprie responsabilità dichiarando che l’omicidio era stato commesso al culmine di una lite avuta con la vittima, durante la quale quest’ultima estraeva un’arma allo scopo di minacciare la controparte. Da ciò ne nasceva una colluttazione, nel corso della quale il Calello aveva disarmato l’avversario, attingendolo con alcuni colpi d’arma da fuoco per poi darsi alla fuga.

L’arrestato ha dichiarato di aver agito in quanto il Tirino, compagno della propria sorella, da tempo la maltrattava e percuoteva la donna.

Il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA), dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

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