EMERGENZA INCENDI – SALERNO, AGRIGENTO E LECCE, 2 INCENDIARI ARRESTATI E UNO DENUNCIATO DAI CARABINIERI

17 Luglio 2017: FONTE – Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri –

Ieri sera, a Teggiano (SA), i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina hanno tratto in arresto – in flagranza di reato – un ventiquattrenne di origini rumene ritenuto responsabile dell’incendio di un’area boschiva ricadente nel Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano.

Una pattuglia dei Carabinieri di Sala Consilina (SA), impegnati nei controlli di prevenzione incendi boschivi, notava l’uomo che, da solo, a piedi, si inoltrava guardingo nella località boschiva “Pedemontana” del Comune di Teggiano, luogo in cui, nella scorsa settimana sono stati incendiati e distrutti oltre 80 ettari di macchia mediterranea.

Il giovane veniva colto in flagranza mentre lanciava un oggetto infuocato tra le sterpaglie secche, provocando rapidamente un incendio, dandosi poi a precipitosa fuga.

I Carabinieri si adoperavano per domare le fiamme, con l’ausilio di alcuni residenti accorsi successivamente.

Nel frattempo, le immediate ricerche consentivano ai militari di rintracciare l’incendiario nelle vicinanze del luogo dell’accensione, rinvenendogli indosso un accendino perfettamente funzionante.

Sono così scattate le manette per il ventiquattrenne, il quale è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro (PZ).

Stamattina i Carabinieri di Agrigento hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo, sorpreso ad appiccare fuoco a dei mucchi di sterpaglie in prossimità di un terreno incolto situato nelle immediate vicinanze del centro abitato.

Poco dopo le ore sette, nei pressi delle Terme di Sciacca, una pattuglia di Carabinieri impegnata nei servizi di prevenzione incendi notava un uomo che armeggiava delle sterpaglie in fiamme che già lambivano la macchia mediterranea. Interveniva immediatamente per spegnere il fuoco ed evitare che si potessero creare più gravi conseguenze. In quell’area è infatti presente una vasta area incolta destinata a macchia mediterranea, che in alcuni tratti si divide in lingue di terra che si insinuano fra i caseggiati del centro storico di Sciacca.

La successiva perquisizione personale permetteva di rinvenire nella disponibilità dell’uomo 2 accendini a gas perfettamente funzionanti e verosimilmente utilizzati per appiccare il fuoco. Peraltro, in assenza di elementi oggettivi, l’uomo non forniva alcuna giustificazione plausibile in relazione al porto dei due accendini.

Adesso le indagini dei carabinieri si concentrano sugli incendi in aree boschive e macchia mediterranea verificatisi negli ultimi giorni in territorio di Sciacca, dapprima in località Sovareto e poi in contrada Pierderici, creando non pochi problemi di pubblica sicurezza con evacuazione di alcuni caseggiati. Gli investigatori, che nei giorni scorsi avevano già intensificato l’azione repressiva con diversi controlli di polizia, perquisizioni e sequestri, si concentrano ora sulla possibilità di accertare se questi incendi, verosimilmente dolosi, siano in qualche modo riferibili all’azione criminale del piromane individuato ieri.

La Procura della Repubblica di Sciacca, che ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del presunto piromane, prima della stagione estiva e per salvaguardare la pubblica incolumità, aveva formalmente indicato, con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con le amministrazioni locali e le Forze dell’Ordine, alcune linee guida da osservare al fine di prevenire l’insorgere degli incendi.

Il protocollo d’intesa prevede tra l’altro che, nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 ottobre, in prossimità di boschi, terreni cespugliati ed agricoli ricadenti nei territori comunali è fatto divieto di accendere fuochi, bruciare stoppie, sterpaglie, materiale erbaceo, residui di potature e di giardinaggio e di gettare mozziconi di sigarette dai veicoli in transito.

Pertanto i Carabinieri, evidenziando che le sanzioni previste per il reato di incendio boschivo sono particolarmente severe con pene che vanno da 4 a 10 anni, invita i cittadini alla massima collaborazione nei confronti delle Forze dell’Ordine, segnalando comportamenti suscettibili di pericolo per la pubblica sicurezza ed offrendo eventuali spunti investigativi alle attività di indagine in corso.

DENUNCIATA UNA PERSONA NEL PARCO REGIONALE “BOSCO E PALUDI DI RAUCCIO”

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Lecce hanno deferito all’Autorità Giudiziaria una persona intenta ad appiccare un incendio all’interno del Parco regionale “Bosco e paludi di Rauccio”, in località “Mass.ia La Loggia”.

In particolare, l’uomo è ritenuto responsabile di tentato incendio, in quanto è stato colto in flagranza di reato, nel tentativo di appiccare un incendio all’interno del sopra citato parco regionale.

I Carabinieri forestali, nell’ambito di un servizio di prevenzione AIB, incrementato in risposta ad un’esigenza di marcato controllo del territorio per la prevenzione e la repressione del fenomeno degli incendi boschivi, notavano il pensionato accovacciato in corrispondenza di sterpaglie poste sul bordo strada, mentre tentava ripetutamente di appiccarvi il fuoco per mezzo di un accendino.

Accortosi della pattuglia, l’uomo ha gettato l’accendino, peraltro rinvenuto subito dopo dai militari intervenuti in loco. L’incendio boschivo è stato scongiurato solo grazie all’intervento degli uomini della Stazione Carabinieri Forestale di Lecce e comunque per cause indipendenti dalla volontà dell’uomo.

Considerate le condizioni meteo insistenti sull’area al momento dell’evento (forte vento di tramontana e alta temperatura), nonché il tipo di vegetazione presente (sterpaglie, canneto, cespugli di macchia mediterranea), l’incendio avrebbe certamente avuto effetti devastanti.

Per quanto compiuto, quindi per la violazione di cui agli artt. 423 e 56 C.P. (incendio tentato), la persona è stato deferito all’AG.

 

 

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