GDF CAGLIARI: OPERAZIONE “EMISSARIUS” – TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI

13 Maggio 2017: FONTE – Guardia di Finanza Comando Provinciale Cagliari –

GUARDIA DI FINANZA CAGLIARI: OPERAZIONE “EMISSARIUS”. ESEGUITE MISURE CAUTELARI NEI CONFRONTI DI SEI INDAGATI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI.

In data odierna, dopo oltre un anno di indagini, è giunta a termine un’operazione a contrasto del traffico internazionale di stupefacenti condotta dalla guardia di finanzia di Cagliari, sotto la direzione della locale procura della repubblica, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal g.i.p. alla sede nei confronti di 6 soggetti, 5 marocchini (A.E.K., 41 anni; I.S., 29 anni; E.E.M., 29 anni; E.S., 55 anni; E.H., 51 anni) e un italiano (M.A., 45 anni).

I Finanzieri del Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata del Nucleo Di Polizia Tributaria hanno smantellato un’organizzazione composta, in prevalenza, da marocchini e da ispanici, che, almeno dal 2014, è stata operativa lungo la direttrice Marocco-Spagna Sardegna e che ha introdotto sull’isola ingenti quantitativi di droga, sia via mare che per via aerea: difatti, durante le indagini, nell’ambito di diversi controlli, sono stati complessivamente sequestrati 45 kg di sostanza stupefacente.

L’indagine ha mosso i primi passi a seguito di una specifica analisi di rischio condotta presso lo scalo aeroportuale di Elmas: l’attenzione degli investigatori veniva focalizzata su 4 soggetti di origine spagnola, i quali, simulando numerosi e frequenti visite alla città di Cagliari tra il 2014 e il 2015, operavano invece come veri e propri “corrieri della droga”: gli stessi sono stati scoperti e tratti in arresto nell’atto di trasportare “in corpore” 5 kg. di ovuli di hashish, dall’elevato principio attivo, ingeriti poco prima di ciascun imbarco.

Di qui, l’avvio di indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, volte a ricostruire l’intera “rete” di compartecipi e di fiancheggiatori dell’organizzazione, dal carattere transnazionale.

L’esame dei tabulati telefonici e le intercettazioni, unite ai tradizionali sistemi di investigazione, hanno permesso, cosi’, di individuare, in breve tempo, tutti i responsabili dell’illecito traffico e di “tracciare” i flussi della droga e quelli del denaro utilizzato per il finanziamento delle “spedizioni”.

In particolare, è emerso che A.E.K., 41 anni, di stanza in Marocco, era posto al vertice del sodalizio, nel suo ruolo di fornitore dello stupefacente, in grado di soddisfare, secondo le necessità degli indagati presenti in Sardegna (anch’essi marocchini), qualsiasi richiesta di approvvigionamento di hashish.

A.E.K. aveva facile accesso a persone ed a veicoli utilizzati per trasportare la droga dal Marocco: lo stesso, difatti, aveva una nutrita schiera di corrieri professionisti da cui attingere nonchè di collegamenti, in primis, con la Spagna, terra di approdo e di transito dello stupefacente marocchino destinato in Sardegna; di rilievo, anche i contatti accertati con l’Olanda.

Proprio sull’isola, un ruolo di spicco era ricoperto dal marocchino, I.S., di 29 anni, abitante nel nuorese, prodigatosi, in più occasioni, per far giungere direttamente a Cagliari l’hashish.

Nella sua veste di principale ed abituale referente del fornitore marocchino, l.S. è stato coadiuvato anche da alcuni connazionali, con distinti compiti e tutti residenti nel cagliaritano, ossia, E.E.M., 29 anni, E.S., 55 anni, E.H., 51 anni, e, infine, da un italiano, M.A., di 45 anni, nel ruolo di finanziatore del gruppo criminale.

Le indagini hanno permesso di appurare come l.S. avesse la possibilità di ricorrere a molteplici canali di rifornimento dell’hashish, oltre a manifestare un’elevata capacità di riorganizzarsi nonostante i numerosi sequestri subìti nel tempo, ad opera delle fiamme gialle.   Infatti, come emerso palesemente nel corso delle intercettazioni telefoniche e poi riscontrato sul campo, il gruppo criminoso non ha manifestato alcuna difficoltà nel variare il modus operandi dei propri traffici illeciti: dall’utilizzo di corrieri ovulatori si è passati al trasporto su automezzi che, sebbene maggiormente a rischio, ha consentito di importare elevate quantità di hashish.

A parte gli iniziali sequestri a carico degli ovulatori, i Finanzieri del G.I.C.O. hanno operato due ulteriori interventi, nei confronti di altri soggetti reclutati dall’organizzazione per il trasporto.

Un carico è stato sequestrato – a marzo dello scorso anno – in danno di due marocchini, un uomo ed una donna, entrambi tratti in arresto, non appena sbarcati a Porto Torres, provenienti dal Marocco, via Barcellona, a bordo di un’autovettura appositamente acquistata dal promotore dell’organizzazione (l.S.); la coppia trasportava 24 kg. Di ovuli di hashish, occultati in contenitori di olio per motore.

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