Convegno sui sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto

27 Gennaio 2017: FONTE – Aeronautica Militare –

Il convegno, organizzato dal Centro Studi Militari Aeronautici, si è svolto presso la Casa dell’Aviatore a Roma

Giovedì 26 maggio, presso la Casa dell’Aviatore a Roma, si è svolto un convegno dal titolo “SAPR: che fare se sono ostili?“, organizzato dal Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA) dell’Associazione Arma Aeronautica.

​Il convegno scaturisce dall’intento di discutere le potenzialità e le capacità, dallo sviluppo sempre più rapido, dei sistemi aerei a pilotaggio remoto, con particolare riguardo all’impiego da parte di attori ostili.

Per le loro caratteristiche, infatti, quali miniaturizzazione, tecnologia di facile reperibilità e quindi scarsamente tracciabile, assenza di un equipaggio, i SAPR si prestano all’impiego come possibili sistemi d’arma, ampiamente alla portata di singoli individui o organizzazioni anche criminali.

Quali sono dunque le possibilità di difesa contro questa nuova minaccia?

I relatori hanno esaminato la problematica da diversi punti di vista, nel tentativo di dare una risposta a questa domanda, analizzando la situazione attuale e i possibili sviluppi futuri.

Il convegno è stato moderato dal Generale di Squadra Aerea (r) Giuseppe Marani e dal direttore del CESMA, Generale Ispettore Nazzareno Cardinali, ed ha visto l’intervento autorevole di rappresentanti di tutte le realtà interessate al mondo dei SAPR, quali l’Aeronautica Militare, la Pubblica Sicurezza, il Segretariato Generale della Difesa, ENAC e le principali industrie del settore (v. programma degli interventi).

Ad aprire i lavori l’intervento del Capo del 3° Reparto “Pianificazione dello Strumento Aerospaziale” dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Brigata Aerea Luigi Del Bene, delegato dal Capo di SMA, Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli.

Il Generale Del Bene ha illustrato lo stato attuale dell’impiego di SAPR da parte dell’Aeronautica Militare, specificando come essi rappresentino una parte fondamentale del presente e del futuro della Forza Armata, soprattutto per il loro ruolo imprescindibile nel creare la cosiddetta “information cloud” e la “information superiority”.

Il Generale ha poi analizzato la minaccia asimmetrica costituita dai SAPR, soprattutto quelli di piccole dimensioni e di basso costo, specificando come il possibile impiego ostile di tali assetti, come strumenti cinetici e non cinetici, siano sempre stati considerati dall’Aeronautica nei piani di difesa dello spazio aereo nazionale.

L’AM ha da tempo assunto una posizione di leadership nel settore dei SAPR, maturando esperienza sia in Italia che nei Teatri Operativi, e mettendo a disposizione degli altri Ministeri e Autorità competenti il proprio know how.

“Quella costituita dai SAPR è una nuova sfida, che impone di proteggere i nostri concittadini da minacce provenienti dal cielo … nell’eventualità in cui tali SAPR vengano impiegati in modo improprio o addirittura a scopo di offesa asimmetrica in contesti densamente popolati. La proliferazione di tali mezzi nelle classi mini/micro e anche in quelle dei cosiddetti aero-modelli rendono molto complesso il controllo delle zone di volo.”

Il Generale Del Bene ha concluso delineando l’intendimento del Capo di SMA per il futuro: “L’Aeronautica intende mettere a sistema le proprie peculiari capacità per realizzare sinergie con gli altri stakeholders interforze e corpi armati dello Stato, con lo scopo di creare una rete integrata nel dispositivo esistente di Difesa Aerea, che includa anche tutti gli altri sensori distribuiti sul territorio nazionale, sfruttando efficacemente tale mole di dati per attuare il miglior controllo possibile contro questo tipo di minacce asimmetriche, in scenari urbani densamente pololati e insieme alla protezione da minacce tradizionali.”

 

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