mamma li turchi

18 marzo 2016. FONTE -Unione Stella d’Italia-

I turchi in Europa ci sono già stati. esattamente nel 1683 si trovavano alle porte di Vienna e erano ben intenzionati a non fermarsi lì. l’obiettivo più ambito era Roma e il definitivo successo della affermazione dell’islam nel mondo con l’occupazione della sede del papato. Non è che fu tutto merito del monaco rappresentato nella immagine in copertina, Marco d’Aviano, ma quell’ometto dall’aria da intellettuale fece la sua parte, e non fu piccola.

Ora il sultanato in versione 2016 si ripropone, non bussa educatamente ma ricatta apertamente l’Europa dei banchieri, la stessa che ha negato di avere una identità cristiana, che, per evitare il tracollo socio-economico a causa dell’influsso dei clandestini in mezzo ai quali ci sono anche dei legittimo profughi, la minoranza, dovrebbe, secondo il sultano, aprire le porte e inglobare la Turchia nell’Unione Europea da cui Marco d’Aviano, Sobieski, Eugenio di Savoia e la “Lega Santa” li avevano cacciati a pedate.

Devo dire che a me, personalmente, i turchi non sono antipatici, anzi, ho anche degli amici a Istanbul. però da qui a considerarli europei ne passa parecchio. Prima della deriva islamica di Erdogan magari potevo anche, a denti stretti, ammettere un loro avvicinamento alle Istituzioni Europee, adesso no.

Ma non solo per la questione della libertà di stampa. In fin dei conti le concentrazioni della proprietà delle testate cartacee e la occupazione politica della RAI e delle altre reti televisive mostra chiaramente che neppure in Italia c’è una vera libertà di stampa. E magari forse neppure per i diritti umani in quanto essi sono piuttosto ambiguamente amministrati, vedi, per esempio, gli orrendi campi affollati di clandestini in Macedonia.

Diciamo che il mio no è di carattere storico. Una Turchia nuovamente spada dell’Islam, ambiguamente attiva nel conflitto in Siria a favore di non si sa bene chi, una Turchia furbesca nell’uso del ricatto dei clandestini non può e non deve avere un posto in Europa, non nella mia Europa.

Se le nostre donne portano le minigonne e non il chador è perché quel monaco dall’aria emaciata ha brandito il crocefisso contro la barbarie della pseudo religione inventata da Maometto a uso e consumo della conquista militare e del farsi i suoi comodi in famiglia. Anche i turchi alla fine erano riusciti ad emanciparsi, con la rivoluzione di Kemal Ataturk, dal retaggio islamista ma poi la democrazia, un diritto sempre rischioso, ha riconsegnato quel paese all’oscurantismo dei veli islamici e della militanza religiosa.

Fermiamo questa Turchia, non ha posto in Europa.

Andrea Marrone

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