Roma e il resto

08 Dicembre 2014. FONTE -Stella d’Italia News –

Oggi sono tranquillo, l’albero di Natale, che tradizionalmente faccio l’otto e cioè oggi, l’ho fatto ieri e quindi posso dedicarmi alla lettura dei giornali con la serenità di chi ha fatto il proprio dovere. Si però qui di gente che fa il proprio dovere ce ne è pochina. La melina dei grillisti in vena di patricidio e del padre padrone che li prende a cinghiate è veramente stucchevole ma ovviamente, tra gli immancabili, e tragici, omicidi che alimenteranno le serate di Porta a Porta per mesi a venire, se non per anni, la notizia succosa, per così dire, è quella del sacco di Roma che, guarda caso, fu ad opera degli Alemanni nel 410 dell’era di Cristo. non spaventatevi, non facciamo lezione di storia e Alemanni e Visigoti, turisti piuttosto fracassoni e molesti, oggi come oggi non rappresentano un pericolo imminente, forse dovremmo fare più caso ai califfi islamici e alle  loro ripetute vanteria e occupare Roma.

Oggi è meglio soffermarsi un poco sul sacco di Roma, e dell’Italia intera da parte di una banda di criminali che, sfruttando le opportunità date dalla improvvida scalata al potere politico, e pratico, di una genia di omuncoli indegni e vigliacchi che si sono venduti per cifre certe volte perfino inferiori ai classici trenta denari.

Vorrei fare una riflessione: quelli si sono appropriati di denaro pubblico, che, entrato nelle tasche della malavita è stato poi rigirato, in quantità minore, certo, nelle tasche di questi mascalzoni. Ma cosa significa denaro pubblico? Significa il nostro denaro, significa quello che servirebbe per abbassare il carico fiscale, servirebbe a aumentare le pensioni sociali, a mettere benzina nelle auto di servizio delle Forze dell’Ordine, a sistemare una sanità allo stremo, ad accendere più lampioni nelle nostre città abbandonate al degrado ed alla delinquenza spicciola.

Questi figuri, cari amici miei, non hanno rubato allo Stato. Hanno rubato e rubano a noi.

E non facciamoci incantare, erano tutti d’accordo e lo sono ancora, tutti a mettere le mani nel barile e a riempirsi le tasche festeggiando addirittura con cene e pranzi le loro malefatte alla presenza di sindaci e ministri, tutti insieme appassionatamente.

Ora si capisce meglio perché tutta l’urgenza di andare a prendersi dei clandestini disperati appena fuori dai porti africani, altra carne da macello su cui prosperare, altri soldi da rubare a noi. Altro che buonismo, altro che considerazioni umanitarie, ogni disperato porta soldi nelle tasche di tutta una filiera di politici, funzionari, delinquenti, mafiosi. Una vera industria della disperazione che condanna i clandestini a condizioni disumane e impoverisce tutti noi a favore dei soliti noti che si vantano al bar di quanto guadagnano con l’immigrazione che gli rende più della droga.

Poi ci si stupisce cha la gente non vada più a votare, cosa talmente evidente che Renzi, personaggio kafkiano, dichiara che l’astensione dal voto è ininfluente. Certo, la volontà di non essere complici della politica della maggior parte degli italiani è ininfluente per chi detiene il potere con arroganza.

Urge una nuova leva politica, una nuova idea oppure, no, non una nuova idea, basta guardarsi indietro di non troppi anni quando i politici si chiamavano De Gasperi e quando chi entrava in politica lo faceva per uno spirito di servizio alla Nazione, non per riempirsi la pancia di aragoste e bere champagne a colazione. Urge tornate alla moralità. E urge anche una indagine fiscale su tutti, funzionari e politici. Bisogna che tutti siano in grado di dare contezza delle loro ville, auto di lusso, vacanze da sogno e di tutto quello che rende la loro vita così dolce e così diversa dalla nostra.

Andrea Marrone

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