6^ Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace

14 Novembre  2014  FONTE – Web News Carabinieri.

Questa mattina, in tutta Italia, si è celebrata la 6^ “Giornata del ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace”. Una commemorazione che riunisce tutti gli italiani nel ricordo di civili e militari caduti nelle missioni internazionali di pace.
Si è scelta la data del 12 novembre perché questo stesso giorno di undici anni fa a Nassiriya, in Iraq, il contingente italiano impegnato nella missione internazionale “Antica Babilonia” fu obiettivo di un vile e meschino attacco terroristico. Nell’attentato, persero la vita dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili.
La manifestazione ha avuto inizio a Roma, al Sacello del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria, con la deposizione di una corona d’alloro da parte del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e dei Capi di Stato Maggiore delle altre Forze Armate. Presenti alla cerimonia anche i familiari dei Caduti e i militari all’epoca feriti.

Successivamente, presso la Basilica romana di Santa Maria in Aracoeli, l’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, Mons. Santo Marcianò, ha celebrato la funzione religiosa cui hanno partecipato il Ministro della Difesa Pinotti, il Presidenti della Camera Laura Boldrini, alcuni ex Ministri della Difesa e i Vertici delle Forze armate.
La celebrazione è poi proseguita presso il Belvedere Caffarelli in Campidoglio, dove è stato reso omaggio alla stele commemorativa dei caduti nelle missioni internazionali di pace. La giornata del ricordo si è poi conlusa presso il Comando Generale dell’Arma dove il Generale Gallitelli, unitamente ai Vertici dell’Istituzione, ha voluto salutare i parenti dei Carabinieri Caduti e i militari feriti, per rivolgere loro un simbolico abbraccio, per rinsaldare i sentimenti di profonda e sentita riconoscenza e perpetua memoria che tutta l’Arma nutre nei confronti di chi è stato così duramente colpito negli affetti più cari nell’adempimento del proprio dovere.

 

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