Il Generale Manfroni al “webinar” sull’Ebola

13 novembre 2014 FONTE – Web News Aeronautica Militare.

Lunedì 10 novembre, presso le strutture dell’Ospedale Spallanzani di Roma, si è tenuto un incontro tra esperti appartenenti a strutture e istituzioni dei massimi livelli, per fare un punto della situazione sull’epidemia di Ebola che ha colpito alcuni paesi dell’Africa occidentale e, in particolare, per informare gli operatori del settore sul sistema di allertamento e reazione ad eventuali casi di infezione che dovessero manifestarsi nei paesi occidentali.  Il seminario ha visto la partecipazione di rappresentanti della Commissione europea, del ministero degli Affari Esteri, del ministero della Salute, dell’Aeronautica Militare, delle Regioni italiane e, in collegamento dalla Sierra Leone, Gino Strada, fondatore di Emergency.  Il “webinar” era aperto ad un pubblico di operatori del settore, che hanno potuto seguire gli interventi in diretta on-line e fare domande agli esperti presenti. Nel corso del seminario è stato raggiunto un picco di oltre seicento connessioni in contemporanea, da strutture sanitarie sparse su tutto il territorio nazionale.

Il Generale Ispettore Piervalerio Manfroni, Capo del Servizio Sanitario dell’Aeronautica Militare, ha partecipato al “webinar” con un intervento sulle procedure e sui mezzi impiegati dall’Aeronautica Militare per il trasporto aereo in biocontenimento dei pazienti affetti. Il Generale ha illustrato le capacità della Forza Armata, descrivendo  la catena di allertamento che porta alla pianificazione di un volo per trasporto in biocontenimento e soffermandosi sia sui mezzi aerei utilizzati che sulle caratteristiche delle barelle ATI (Air Transit Isolator) e STI (Stretcher Transit Isolator), di cui l’A.M. è dotata, che consentono il trasporto e la prima assistenza ad un paziente altamente contagioso, in piena sicurezza per gli operatori sanitari.  Attualmente, l’Aeronautica Militare è una delle poche organizzazioni al mondo in grado di effettuare il trasporto in volo di pazienti altamente infettivi in alto biocontenimento, grazie all’utilizzo di attrezzature speciali e a personale appositamente addestrato.

 

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