La Marina in prima linea nel dopoguerra

26 Ottobre 2014: FONTE -Stella d’Italia News-

Ieri ho potuto assistere, nel quadro dell’incontro annuale dell’Associazione Nazionale Subacquei Marina Militare in Congedo, della quale ho l’onore di fare parte come simpatizzante, a una serie di interessanti conferenze sotto l’abile regia del Presidente Domenico Matarese e dell’insostituibile e attivissimo Presidente Vicario Virgilio Pinto. Il Dott. Panico, già della MM ha illustrato la genesi della medicina subacquea che ha portato alla compilazione ed aggiornamento della Tabelle di Immersioni. Alessandro Bosco e Maurizio Chines hanno parlato diffusamente della attività dei “commercial divers” ovvero di quegli operatori subacquei, spesso provenienti dalla MM, in ambito, soprattutto, Oil & Gas, e cioè della ricerca e sfruttamento delle fonti energetiche come petrolio e gas. Fulcro del ciclo di conferenze, tenuto nella sala convegni del Circolo Sottufficiali MM di La Spezia, è stato l’intervento del CF Giampaolo Trucco che ha illustrato, oltre ad una succinta cronistoria dell’evoluzione tecnica dei mezzi a disposizione dei sommozzatori e subacquei della Marina, ha parlato diffusamente di una pagina poco nota della nostra storia recente, pagina svelata da nuovi documenti d’archivio ritrovati recentemente: lo sminamento dei porti italiani nell’immediato dopoguerra. A seguito degli eventi bellici i porti italiani erano stati fatti oggetto di pesanti bombardamenti da parte degli Alleati o da successivi danneggiamenti inferti dai tedeschi allo scopo di rendere gli stessi inutilizzabili dagli Alleati. Questi fatti avevano lasciato, oltre a un residuo di centinaia e centinaia di scafi affondati, innumerevoli ordigni quali mine, bombe d’aereo e proiettili d’artiglieria, munizionamento e esplosivo e, nel caso del porto di Bari, addirittura proiettili di cannone caricati con gas iprite portati dagli americani in spregio alle leggi internazionali che ne proibivano l’uso e affondati a bordo delle navi che li trasportavano da una incursione aerea tedesca. Gli uomini della Marina Militare, cessate le operazioni belliche che li avevano visti protagonisti di una tenace e durissima lotta con la marina inglese, condotta dagli uomini dei Mezzi d’Assalto con coraggio e senso del dovere immensi, uomini contro navi nel senso letterale della parola, ripresero le loro attrezzature e, nelle insidiose acque dei porti, tra relitti d’ogni genere, in soli quattro anni ripulirono i porti permettendone l’uso commerciale e a questo fatto, ottenuto con grave dispendio di vite umane, il Comandante Trucco, a ragione, attribuisce parte del Miracolo Italiano degli anni Cinquanta in quanto da quegli stessi porti i prodotti nati dalla rinata industria italiana, poterono essere esportati. Coraggio, Abnegazione e Senso del Dovere, Valori ancora vivi negli uomini, presenti all’incontro, che oggi frequentano il Corso nella base del Varignano (SP) per diventare i futuri subacquei della MM.

Andrea Marrone

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