Genova, disastro annunciato

11 Ottobre 2014: FONTE – Stella d’Italia News-

Ancora una volta una delle principali città italiana, per la quarta volta in quarantanni è stata devastata da una alluvione. Un caso indubbio dove repetita non juvat. Dall’ultima alluvione del 2001 sono stati stanziati 35 milioni di Euro per la messa in sicurezza della città e, dal 2001, non un euro è stato speso di quella cifra importante e necessaria.

Perché? Perché tra burocrazia e ricorsi al TAR chi doveva utilizzare quei fondi non è riuscito, e non ha voluto riuscire, a farlo.

E i risultati li vediamo ora al telegiornali: devastazioni, dolore, rabbia.

In televisione una scienziata dichiara con sicurezza che l’episodio temporalesco, frutto della differenza tra caldo e freddo e della vicinanza delle montagne era prevedibile secondo i modelli matematici a disposizione. Il capo della Protezione Civile ammette che sono sono stati sia ritardi che omissioni nel comunicare l’emergenza però aggiunge, cristianamente “non bisogna crocifiggere nessuno”.

Scusatemi ma non sono d’accordo: c’è una fila di gente da crocifiggere, una fila consistente di incapaci, di pigri, di inetti, di mascalzoni, di pressapochisti che dovrebbero essere immediatamente rimossi dai loro lucrosi incarichi, licenziati in tronco. Un paese civile fa così.

E allora mi sorge un altro dubbio: come mai al tempo del terremoto dell’Aquila è stato crocifisso il capo dell ‘INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), addirittura condannato al carcere per non aver previsto un terremoto? Non sarà forse che a Genova comanda una certa genia politica e all’ INGV il vertice era di un’altra parrocchia?

Andrea Marrone

 

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