Estorsioni a luci rosse

08 ottobre 2014 FONTE – Web News Polizia di Stato.

Un fenomeno molto diffuso tra i giovani, ultimamente, ha preso piede anche tra gli adulti che ammaliati da donne virtuali con cui scambiare sms e video hard si ritrovano a dover gestire una richiesta di denaro. Il sexting, così si chiama questo fenomeno, consiste principalmente nello scambio di messaggi sessualmente espliciti, di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzati con il telefono cellulare. La richiesta di amicizia sui principali social network o nelle chat d’incontri e anche su Skipe da parte di “profili femminili” molto avvenenti è, spesso, solo l’inizio di un vero e proprio incubo. Si presentano come giovani donne che desiderano allacciare nuove amicizie ma dopo le domande di routine sugli hobby e sul lavoro passano velocemente a chiedere cose più intime come i gusti e le abitudini sessuali. Inizia così una corrispondenza particolare fatta di sms, immagini e video piccanti condivisi. La vittima, con il passar del tempo, viene invitata a girare video personali dove si spoglia davanti alla webcam o si riprende in atteggiamenti sessuali inequivocabili. Ecco, il gioco è fatto!

La minaccia della diffusione dei video su youtube e quella di condividere i filmati tra amici, mogli e fidanzate inducono il malcapitato, nella maggior parte dei casi, a pagare per non andare incontro ad uno scandalo. Spesso però non è sufficiente pagare una volta ed è così che le richieste di denaro diventano assillanti e maggiorate. L’unico consiglio utile è anche quello di maggior buon senso: non pagare e rivolgersi subito alla Polizia.

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