Linea Blu racconta la Marina Militare ed i tesori del mare

01 ottobre 2014 FONTE – Giornale di Bordo Marina Militare.

Lo scorso 26 Settembre, la Base Navale ed il Golfo della Spezia hanno fatto da sfondo per il Programma di RAIUNO Linea Blu. Durante l’attività Daniela Bianchi, da anni conduttrice del programma, nonché sempre impegnata nel collaborare sia con la Marina Militare che con gli enti civili per la scoperta e la tutela del nostro mare, ha tenuto, tra le altre attività, un’ intervista in porto a  bordo di Nave Vieste con il Comandante, Tenente di vascello Angelo Bancale, ricordando l’attività condotta dall’Unità nella ricerca del sommergibile U3 in mar Adriatico e del dragamine G32 nel Tirreno, mentre in mare, nell’intervista condotta con il Comandante di Nave Aretusa, Tenente di vascello Filippo Campolo, ha ricordato l’attività di verifica per la presenza dei coralli profondi, cosiddetti “coralli bianchi”, nel Mar Ligure.

Entrambe le attività sono state condotte in ottima sinergia con gli enti partecipanti, come, nel caso dei coralli bianchi, il Centro Ricerche Ambiente Marino dell’ENEA di S.Teresa ed il Comando Subacquei ed Incursori, impiegando veicoli subacquei di ultima generazione quali il veicolo autonomo Kongsberg Hugin 1000, capace di esplorare fondali marinioltre i 2400 metri di profondità, di Nave Vieste ed il ROV (Remote Operative Vehicle) Pegaso del Gruppo Operativo Subacqueo. Più volte durane l’anno le Unità del Comando delle Forze di Contromisure Mine e Forze Ausiliarie, in collaborazione con molti altri Comandi militari ed enti Civili, hanno condotto attività di ricerca subacquea, alla scoperta di quei tesori che il mare custodisce e che tutti abbiamo il dovere di tutelare. Da un lato i relitti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, testimoni di una storia che ha segnato il mondo intero nonché Sacrari inviolabili che proteggono i nostri Eroi, dall’ altro i tesori che la natura ci offre e che dobbiamo difendere. Visti gli ottimi risultati ottenuti la Marina Militare Italiana, grazie alle capacità dual use delle Unità Specialistiche ed all’invidiabile capacità di collaborazione dimostrata, potrà continuare a collaborare per la ricerca e la salvaguardia di questi e molti altri tesori perché non siano più nascosti, ma patrimonio di tutti.

 

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