Il Programma F-35 in una prospettiva italiana

15 settembre 2014 FONTE – Ce.S.I. – Centro Studi Internazionali.

L’F-35 Lightning II è un cacciabombardiere di 5ª generazione monoposto sviluppato secondo una logica multiruolo per svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato, attacco al suolo, ricognizione e, in parte, di superiorità aerea.
Il velivolo viene classificato di 5ª generazione grazie alla sua progettazione intrinsecamente stealth, ovvero scarsamente rilevabile dai sistemi radar avversari. Un’altra caratteristica fondamentale dell’F-35 è il nuovo approccio relativo ai sistemi avionici che risente dell’impatto delle moderne tecnologie di comunicazione ed elaborazione dei dati. Infatti, il velivolo dispone della capacità di integrazione e fusione dei dati raccolti dai vari sensori di bordo allo scopo di combinare le informazioni di missione e aumentare la consapevolezza del pilota circa la situazione circostante. Tale capacità è definita “Sensor Fusion”. Infine, l’F-35 dispone delle più avanzate tecnologie di comunicazione attualmente disponibili che lo rendono in grado di inviare velocemente le informazioni raccolte non soltanto ad altri nodi di comando e controllo, quanto anche a tutta la filiera logistica di supporto e manutenzione.

Progetto della Lockheed Martin in qualità di capofila di un consorzio che vede partecipare anche la Northrop Grumman (sempre USA) e la britannica BAE Systems, il sistema F-35 Lightning II si compone di tre versioni:  l’F-35A, a decollo e atterraggio convenzionale;  l’F-35B, a decollo corto e atterraggio verticale, e quindi particolarmente idonea all’impiego su portaerei, quali la Cavour, non dotate di ponte di volo sufficientemente lungo per il decollo di aerei tradizionali; l’F-35C, destinata all’uso su portaerei convenzionali dotate di sistemi a catapulta.

Il lavoro scritto dal Dott. Francesco Tosato ha lo scopo di inquadrare lo stato attuale del Programma F-35 Joint Strike Fighter in una prospettiva nazionale fornendo una valutazione dei punti di forza e delle criticità del coinvolgimento italiano, non solo sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, ma anche attraverso l’esperienza diretta. Infatti, nel periodo compreso tra il 20 e il 24 gennaio scorsi, la delegazione del Ce.S.I. – Centro Studi Internazionali guidata dal Prof. Margelletti e composta anche dal Responsabile degli Analisti Dott. Gabriele Iacovino e dal Responsabile Desk Affari Militari Dott. Francesco Tosato si è recata negli Stati Uniti allo scopo di “toccare con mano” il velivolo e visionare le infrastrutture produttive e addestrative.

Il 21 gennaio la delegazione ha visitato gli stabilimenti Lockheed Martin di Fort Worth dove viene prodotto l’F-35. Nei giorni seguenti
la delegazione si è spostata alla base aerea di Eglin in Florida dove è attivo il principale centro di addestramento per i futuri piloti e tecnici
dell’F-35 e dove vengono svolte giornalmente attività di volo da parte di 40 velivoli di tutte e tre le versioni. Nell’occasione il Ce.S.I. ha incontrato il Colonnello Todd Canterbury del 33° Fighter Wing dell’Aeronautica Militare americana (USAF) e il Tenente Colonnello David Berke del Marine Fighter Attack Training Squadron 501 (VMFAT-501).Inoltre, la delegazione ha potuto assistere ad attività di volo e visitare le installazioni addestrative destinate alla formazione dei piloti e del personale tecnico.

http://www.cesi-italia.org/images/Il_Programma_F-35_in_una_prospettiva_italiana.pdf

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