Firenze: maxi truffa ai danni dello stato. Sequestri per 57 milioni di euro

23 luglio 2014 FONTE – Ufficio Stampa Comando Provinciale Firenze- I finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Firenze stanno eseguendo, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Firenze, Dott. Angelo Antonio Pezzuti, tra le regioni della Campania, del Lazio, della Sicilia e della Toscana, un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 57 milioni di euro.

Le indagini, coordinate dal P.M. Dott. Giulio Monferini, della Procura della Repubblica di Firenze, hanno consentito di smascherare una truffa, perpetrata da noti imprenditori impegnati nella gestione degli ippodromi di Firenze, Roma e Napoli, che, per circa un quinquennio, hanno indebitamente percepito contributi pubblici per svariati milioni di euro, utilizzandoli anche per fini personali.

Le attività investigative hanno portato alla luce una maxi truffa realizzata attraverso l’aggiramento della norma entrata in vigore nel gennaio del 2008, con cui è stato disposto l’obbligo per gli Enti erogatori (tra i quali anche I’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine – U.N.I.R.E. –) di verificare le posizioni debitorie dei soggetti beneficiari di contributi pubblici presso l’ente di riscossione Equitalia S.p.A., al fine di consentire l’accesso ai fondi solo a società che siano in regola con il pagamento delle imposte e dei contributi. L’articolato sistema fraudolento attuato dal gruppo operante nel settore ippico, era imperniato sulla creazione di una serie di società dislocate su tutto il territorio nazionale, le quali sono state utilizzate come “schermo” per non fare apparire, nella procedura di assegnazione dei fondi pubblici, quei soggetti giuridici che nel tempo avevano accumulato cospicui debiti nei confronti dell’Erario. Con l’ausilio di questo meccanismo le società, riconducibili alle stesse persone denunciate, hanno gestito gli ippodromi più importanti del Paese per quasi un quinquennio nonostante la situazione di grave dissesto finanziario.

Le somme indebitamente percepite sono state solo in minima parte utilizzate per la gestione degli ippodromi e lo sviluppo dell’attività ippica.

 

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